Ci mancava pochissimo per essere un “barn find” perfetto: se infatti il fienile, con effettivamente addirittura il fieno vero per terra, era presente all’appello e il contenuto – sotto forma di una Ferrari 512 BB abbandonata e ricoperta di polvere – era esattamente ciò che ci si aspetta in questi casi, un piccolo particolare ha rovinato, in parte, il ritrovamento.
Acquistata insieme a una Miura. Partiamo però dall’inizio della storia, ovvero nei primi anni 90, quando il proprietario decide di partecipare a un’asta, allettato dalla presenza – tra gli oltre 300 lotti in vendita – di sei (!) Lamborghini Miura, con la speranza di riuscire ad assicurarsene una. Raggiunto l’obiettivo, come racconta nel video pubblicato su YouTube da WD Detailing, l’appassionato di sportive italiane effettua una rapida telefonata alla sua banca per verificare lo stato del proprio conto corrente, perché la presenza di una Ferrari 512 BB a carburatori lo aveva decisamente stuzzicato. Come sia andata a finire è abbastanza evidente, dato che la supercar in questione, una metà “anni 70” del Cavallino, è rimasta in suo possesso fino a oggi, anche se decisamente trascurata.
Ferma dal 1996. Questo esemplare è stato infatti letteralmente dimenticato (se ha senso usare questa parola, spesso abusata dagli smemorati proprietari) nel 1996 ed è rimasto inutilizzato da allora, con sole 19.309 miglia percorse, ovvero poco più di 31.000 km. La motivazione addotta per tale “sbadataggine” è stata quella che ai tempi, con i figli da seguire e i troppi impegni, la Ferrari era diventata un passatempo troppo complicato da gestire, finendo quindi per essere parcheggiata e nemmeno messa in moto saltuariamente, perché fosse tenuta un minimo “in esercizio”.
Un nido di topi nel 12 cilindri. Quello che per un qualsiasi appassionato potrebbe suonare quasi come una bestemmia – o la dimostrazione lampante della veridicità del detto “chi ha i denti non ha il pane” – è invece esattamente quanto successo in questa sperduta località della Georgia, dove la povera “Berlinetta Boxer” ha finito per essere addirittura infestata dai topi, che hanno fatto il nido nel vano motore che ospita il V12 a 180 gradi da 4.9 litri. Una vera umiliazione, alla quale hanno provato a rimediare gli esperti di “detailing” che hanno poi provveduto a documentare le operazioni di pulizia e ripristino della splendida e rara (solo 929 esemplari) sportiva, prodotta tra il 1976 e il 1981, quando fu sostituita dalla 512 BBi, che adottava l’iniezione elettronica al posto dei quattro carburatori a triplo corpo.
Una supercar da oltre 300 orari. Ai tempi la 512 BB era l’auto più veloce del mondo grazie ai 360 CV che la spingevano a 302 km/h, ma il possente motore dopo quasi 30 anni di oblio dovrà essere completamente smontato e ricostruito step by step, probabilmente sostituendo molte parti. La carrozzeria, dopo un delicato lavaggio con idropulitrici a bassa pressione, sembra in buone condizioni e quello che appariva come un rosso “aranciato” e sbiadito, è tornato a brillare grazie alle amorevoli cure della squadra di “detailer” che si è occupata anche di aspirare tutta la sporcizia e pulire gli interni di pelle chiara, anch’essi poi in ottimo stato.
Mai venduta negli Usa. La Ferrari non realizzò mai una 512 BB in versione mercato americano, quindi questo esemplare rosso è arrivato negli States per altre strade. La supercar protagonista di questo ritrovamento “organizzato” si spera che d’ora in poi verrà utilizzata con una certa regolarità. Se servisse, non dovrebbero scarseggiare i volontari disposti a portare a passeggio questo capolavoro disegnato da Pininfarina.