I cinquant’anni del modello sono stati degnamente celebrati lo scorso sabato a Maranello. Un meeting che ha visto passare in rassegna l’intera famiglia di vetture che portano il nome di Dino, il compianto figlio di Enzo Ferrari.
“Minuscola, scattante, sicura… quasi una Ferrari”. Così recitava l’opuscolo illustrativo della prima Dino di serie, con motore di 2 litri. A voler mantenere, per così dire, una certa distanza tra la nuova nata sotto il segno del Cavallino Rampante e le Ferrari “vere”.
Nessun complesso d’inferiorità. Quando fu presentata, al Salone di Torino del 1967, l’assenza del marchio del Cavallino Rampante non passò certo inosservata. Specialmente agli occhi dei ferraristi di vecchia data, abituati al fascino e al prestigio internazionale delle berlinette a 12 cilindri. A distanza di sessant’anni, però, le cose sono cambiate: la Dino, con le sue linee morbide e sinuose, è universalmente riconosciuta come uno dei capolavori di Pininfarina ed è oggi tra le Ferrari d’alta collezione più ambite.
La festa per i cinquant’anni della 206 GT. Lo scorso sabato, 23 giugno, oltre 150 Dino sono convenute a Maranello per celebrare degnamente i cinquant’anni dalla messa in strada del primo modello con motore V6 di 2 litri prodotto in circa 150 esemplari, la 206 GT. In mattinata le vetture si sono date appuntamento nel piazzale antistante al Museo per poi sfilare in corteo sulla pista di Fiorano. A mezzogiorno gli equipaggi hanno avuto il benvenuto negli impianti produttivi della Ferrari dove, accompagnati da una guida, hanno visitato i vari reparti dello stabilimento. Terminato il tour, i collezionisti hanno effettuato, uno per volta, il tradizionale passaggio sotto lo storico arco dell’ingresso di via Abetone Inferiore.
Tutte le Dino. Festa grande per la prima versione con motore di 2 litri, ma anche per le altre “rosse” che portano il soprannome di Alfredo, il figlio di Enzo Ferrari tristemente scomparso all’età di 24 anni in seguito alle complicanze di una grave distrofia muscolare. Presenti, accanto alle 206 e alle 246 (i modelli con motore di 2,4 litri presentati nel 1970), anche le 308 (1973) e le 208 GT4 (1975), tra le pochissime gran turismo di Maranello a essere state disegnate dalla carrozzeria Bertone.