In commercio da quattro anni la 131, nel 1978, presenta un’evoluzione per rimanere al passo con la concorrenza. La punta di diamante dell’upgrade è rappresentata dalla 131 Supermirafiori
Siamo nel 1978 e la 131, ormai da quasi quattro anni, rappresenta la Fiat nel settore delle vetture con medie cilindrate. Fin dal suo debutto in società ha riscosso un buon consenso in una categoria diventata particolarmente competitiva, nella quale si trovano numerosi nuovi modelli di tutte le maggiori Case europee. Con l’aggiornata gamma del ‘78 il marchio torinese ha voluto ammodernare il modello, migliorando gl’interni, le finiture e perfezionando la meccanica, per farlo risultare all’altezza delle agguerrite concorrenti. Punta di diamante di questo upgrade è la Supermirafiori, equipaggiata con gli stessi motori usati sulle Lancia Beta.
Aggiornamenti mirati. La carrozzeria della vettura non è stata stravolta, bensì modificata solamente in alcuni componenti specifici. Nel complesso la Supermirafiori rimane un’auto dall’aspetto classico, sebbene la linea risulti lievemente superata rispetto a quella delle più recenti avversarie. Contribuiscono al miglioramento stilistico le maggiori dimensioni sia delle gomme sia dei gruppi ottici. Davanti, per esempio, ci sono grossi fari rettangolari che sostituiscono quelli doppi circolari delle vecchie Special. Nuovi e maggiorati anche i gruppi ottici posteriori, che comprendono anche le luci di retromarcia e i fari fendinebbia. Sparite, sui cofani, le nervature longitudinali. Il look è infine completato da cerchioni a quadrifoglio, come quelli delle 132.
Interni funzionali. L’abitacolo è spazioso, accogliente e vanta una dotazione di serie sufficientemente completa. Il disegno della plancia, morbido e lineare, continua come una cintura lungo l’abitacolo. Funzionale e con pozzetti portaoggetti la console centrale. La strumentazione è pressoché identica a quella della vecchia versione: di tipo quadrangolare ha un disegno un po’ vecchiotto rispetto a quello della plancia. Prendendo in considerazione l’aspetto tecnico, anche per la nuova Supermirafiori la Fiat riprende lo schema del 1974, cioè quello della prima versione. Si tratta perciò di una vettura classica, sia come impostazione generale (motore anteriore, trazione posteriore) che nell’adozione delle varie componenti (motori, cambio e sospensioni) già adottate su altre vetture della Casa.
La prova di Quattroruote. Poco dopo la presentazione, la “nostra” rivista proverà in maniera approfondita la Supermirafiori, nella versione spinta dal motore di 1.3 litri da 78 cv. La vettura, nel complesso, ottiene dei giudizi positivi. Il motore mette in luce buone doti di potenza, sebbene risulti poco omogeno al minimo e rumoroso ai regimi più alti. In compenso la tenuta di strada (quattro stelle) è buona quasi in ogni situazione, così come il confort offerto ai passeggeri (quattro stelle). Lo sterzo, seppur troppo pesante in manovra, è abbastanza preciso mentre i freni manifestano una buona resistenza. L’unico appunto riguarda il cambio (due stelle): la manovrabilità è imprecisa e, a volte, difficoltosa.
La quotazione attuale. Il valore odierno di una 131 Supermirafiori è decisamente abbordabile, in quanto il range di prezzi varia da un minimo di duemila a un massimo di seimila euro, per un modello in perfette condizioni.
Diteci la vostra. E voi, cosa ne pensate della 131 Supermirafiori? In quel periodo l’avreste comprata oppure avreste optato per un’altra versione o, addirittura, per un altro modello/marchio? Fatecelo sapere attraverso i commenti qui sotto. Inoltre, se avete una storia originale sul suo conto, potete scriverci una mail all’indirizzo di posta redazione@ruoteclassiche.it.