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FINE DI UN MITO

Fallimento per l’Isotta Fraschini. I periti nominati dal tribunale civile di Palmi (Reggio Calabria) hanno stimato in 36 miliardi 591 milioni 684 mila lire ciò che rimane del mitico marchio nell’insediamento produttivo dell’area industriale di Gioia Tauro. Alla fine degli anni quaranta, l’Isotta Fraschini, fondata a Milano nel gennaio del 1900, cessò l’attività automobilistica che dal 1995 sarebbe dovuta riprendere negli stabilimenti ex Oto Breda Sud di San Ferdinando. Sei mesi fa, era stato arrestato Giuliano Malvino, amministratore delegato dell’azienda, accusato di truffa e falso in bilancio. La vendita, senza incanto, si svolgerà il 2 ottobre e prevede la cessione in blocco di tutti i beni del fallimento (stabilimenti, terreni, impianti di produzione, macchinari e mobili per ufficio), che sarebbero dovuti servire per costruire i 4500 esemplari di “T8”, l’auto da sogno alla quale era stato demandato il compito di rilanciare dal sud Italia la gloria della storica Casa milanese.

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