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Firenze-Siena, in archivio (così) la quarta edizione

Firenze, esterno giorno. Sono le 9 di una domenica mattina e in piazza del Re, all’interno dell’enorme Parco delle Cascine, le macchine della Firenze-Siena si trovano allineate davanti allo start: la passeggiata sta per avviarsi. Quest’anno sono comprese quindici supercar in un tributo speciale alla Lamborghini e qualche Ferrari dei giorni nostri.

Per il resto, alla quarta rievocazione della corsa di velocità che si è disputata due volte – nel 1953 e nel 1954, con una vittoria di Eugenio Castellotti su Lancia D24 – si sono radunate, grazie all’impeccabile organizzazione di Cassia Corse, oltre 70 storiche. Si tratta per lo più di vetture costruite tra gli anni Cinquanta e Sessanta, con qualche incursione nei primi Settanta. Qualcuna si spinge anche più indietro, e di molto: una Italia 51S del 1922 è, non a caso, in pole nella griglia del corteo storico.

Costruita per la Targa Florio, la “veteran” ha ancora la sua targa originale di Palermo, rigorosamente a due cifre, ed è spinta da un da 3 litri restaurato di recente. Accanto a lei, un altro esemplare di grande rilievo: una Fiat 1500 da corsa del 1949, in alluminio aeronautico, da poco riportata a nuova vita. Chi scrive ha avuto su entrambe la fortuna di godersi due segmenti della passeggiata panoramica lungo la Cassia fino alla conclusione, intorno all’una, all’hotel Garden di Siena.

E, ancora, una splendida Alfa Romeo 6C 2500, una Fiat 1100 S Berlinetta del 1947, una Fiat Abarth 750 ST Zagato del 1960, due Lancia Fulvia SZ, solo per citarne alcune. Due equipaggi sono arrivati apposta dall’estero: dei partecipanti austriaci, fra cui il presidente di una scuderia di auto classiche salisburghese con nome rigorosamente italiano, hanno preso parte alla 90 km su una Austin Healey del ’57, mentre su una Giulietta TI hanno viaggiato due appassionati dall’Olanda, premiati per la loro fedeltà alla manifestazione.

Fra gli altri che hanno ricevuto un riconoscimento, impossibile non notare poi le deliziose sorelle Marzi e Stefania Poggini – unico team femminile – che hanno percorso l’itinerario fra le colline del Chianti fiorentino e senese a bordo della loro Topolino C di famiglia in costume anni Cinquanta. Due le soste lungo il tragitto, con controlli a timbro: la prima presso la storica Officina Bellini di San Casciano Val di Pesa, punto di riferimento Alfa Romeo durante la Mille Miglia di velocità, e in seguito presso le cantine Melini a Barberino Val d’Elsa, a un’ora dall’arrivo. Il meteo? La pioggia è stata una compagna costante di tutta cavalcata. Non era forte, però. Non quanto l’entusiasmo dei partecipanti.

Laura Ferriccioli

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