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In Lombardia niente bollo per le “ventennali”, plauso del Presidente dell’Asi

La Lombardia ha deciso di andare, imperterrita, per la sua strada e non farà pagare il bollo pieno alle auto con un’anziatà compresa tra i venti e i trent’anni, purché iscritte a un registro storico. A ribadirlo, anche recentemente, è Massimo Garavaglia, assessore in Regione. La presa di posizione non ha lasciato ovviamente indifferente Roberto Loi, Presidente dell’Asi, che così ha commentato quello che sembra essere anche l’orientamento di altre Ragioni:

Ho letto la comunicazione dell’Assessore Massimo Garavaglia della Regione Lombardia con cui conferma la decisione assunta circa il mantenimento della legge emanata in precedenza della sua Regione, in materia di tasse automobilistiche per i veicoli storici da 20 a 29 anni. Non avevo dubbi circa tale soluzione poiché tale regione, assieme a Piemonte, Emilia Romagna e Veneto sono sempre state molto concrete e certo non portate a fare cassa. Oltretutto, sono anni che fanno una valutazione meritocratica basata sulle certificazioni riconosciute dallo Stato, dove Asi e FMI vengono rispettate per i compiti che diligentemente svolgono.

Oggi anche Basilicata e Puglia si sono avvicinate agli interessi degli appassionati di auto storiche emanando loro leggi migliorative rispetto a quelle dello Stato, seppure con un sistema loro proprio non del tutto condivisibile, poiché lungi dai criteri adottati dalle altre Regioni summenzionate. Ma quanto fatto è sufficiente per farci capire che stanno dalla parte degli appassionati tesserati ASI. L’assessore Garavaglia mette poi il dito nella piaga dei rapporti tra Aci-Asi e dichiara a chiare lettere che Aci vuole entrare nel ‘business’ delle auto storiche. Questo fatto mi impone di affermare che Asi non fa soldi sulle certificazioni, ma che sta in piedi grazie alle tessere dei suoi fedeli appassionati. Devo però essere molto grato e apprezzare l’operato dell’Assessore menzionato perché, da sempre, ha avuto il coraggio di assumere decisioni anche quando altri ancora non condividevano le sue opinioni”.

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