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In vendita una rara Maserati A6G/54 Zagato Spyder prototipo

Ci sono automobili che, per la loro unicità, assumono un valore che va al di là delle stime e, complice una linea di rara bellezza ed eleganza. È il caso di una rara Maserati A6G/54 Zagato Spyder prototipo: nessuno potrà mettere una volgare cifra nel cartellino di vendita. L’attuale proprietario ha scelto infatti la strada della discrezione, evitando un’asta – come invece è già capitato in passato a quest’esemplare – e affidandola alle sapienti mani di RM Sotheby’s per gestire una trattativa privata tra collezionisti d’altissimo livello.

L’unica realizzata da Zagato

Non può essere altrimenti quando a cercare un nuovo proprietario è un prototipo con l’unica carrozzeria Zagato aperta mai costruita sulla sua piattaforma, probabilmente il vertice assoluto del design italiano dell’epoca applicato alle auto del Tridente. Caso raro, la sua genesi infatti segue una linea che si interrompe non appena completata la sua costruzione, in un momento imprecisato del 1955, in quanto il telaio fu spedito dalla Maserati alla Zagato per dare inizio ai lavori della carrozzeria il 18 novembre 1954. Non ci saranno infatti altre Spyder Zagato, in quanto la serie di A6G/54 proseguirà esclusivamente con le versioni berlinetta, limitata a soli 60 esemplari in totale, divisi tra tre carrozzieri: circa 21 coupé progettate da Michelotti e costruite da Allemano, 18 esemplari tra versioni aperte e chiuse realizzate da Frua e le restanti 21 da Zagato.

Juan Perón se ne innamora

L’esemplare delle foto ha il telaio #2101 e fu presentato per la prima volta al Salone di Torino del 1954. L’auto portava anche al debutto il nuovissimo 6 cilindri in linea di 2 litri a doppio albero a camme in testa, strettamente derivato dai motori da corsa utilizzati sulle A6 GCM pilotate anche da Fangio. Il grande campione argentino è probabilmente il motivo per il quale il presidente del suo Paese, Juan Perón, iniziò a conoscere il marchio emiliano, rimanendo folgorato quando vide la A6G/54 Zagato Spyder al Salone di Ginevra del 1955, con la splendida verniciatura Blu Algido Scuro e interni rivestiti con un insolito e lussuoso tessuto Nabuk. Decise quindi di acquistarla, ma chiedendo che fossero fatte alcune modifiche: un parabrezza avvolgente più piccolo e curvo, un nuovo cofano con una presa d’aria rialzata, prese sui parafanghi anteriori e una nuova griglia.

Tra Francia e USA

Il 1955 si sarebbe però rivelato per lui un anno nero, con due golpe, il secondo dei quali portò alle sue dimissioni ed esilio. La A6G/54 rimase quindi in fabbrica per poi ripresentarsi a Parigi per il Salone del 1956 e venire lasciata in deposito fino all’aprile 1959, quando viene acquistata da Louis W. Schroeder, un diplomatico americano di stanza a Parigi. Inizia qui una girandola di proprietari, tutti statunitensi: nel 1960 Sherrod Santos, un tenente colonnello dell’aeronautica militare che nel novembre 1963 dalla base francese alla quale era assegnato, torna negli USA, ovviamente accompagnato dall’elegante Spyder. Quando nel 1966 viene venduta a George Sackman di Carmel, in California, l’auto è stata riverniciata di rosso e così rimane anche dal 1970 al 2000 durante il periodo di proprietà di Angelo Ferro.

Restauri, aste e concorsi d’eleganza

Dopo un sopralluogo da parte di Adolfo Orsi, massimo esperto di Maserati, l’auto viene riportata nel 2003 alla configurazione originale e dopo un nuovo passaggio di proprietà nel 2010 e una permanenza al Museo Panini di Modena, inizia un tour dei principali concorsi d’eleganza a livello mondiale, tra cui il “Villa d’Este” nel 2013, anno in cui viene messa all’asta. Nel 2022 un ulteriore incanto viene aggiudicato all’attuale proprietario che si è sobbarcato un ulteriore restauro completo, questa volta indirizzato principalmente alla parte meccanica.

Pioggia di premi

Dopo il completamento di questo lavoro, la Spyder è tornata al Pebble Beach Concours d’Elegance nell’agosto dello scorso anno, vincendo il doppio riconoscimento di Best in Class e Jules Heumann Most Elegant Open Car. Non che fossero necessari tali premi per certificarne una bellezza e un fascino con pochi eguali.

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