Da Rétromobile arriva la notizia del lancio di un nuovo fondo destinato alle auto classiche. Pensato da esperti del settore, rappresenta un altro segnale di interesse e sviluppo del mercato per investitori e collezionisti
Direttamente dalla manifestazione francese ecco l’annuncio dell’arrivo di un nuovo fondo destinato alle auto classiche. A idearlo e proporlo una società (Art & Motion) basata in Lussemburgo. L’assunto di partenza è il solito che, ultimamente, ha portato all’annuncio di molte iniziative finanziarie legate alle storiche: da una parte la crescita record del mercato e dall’altra una serie di ragioni.
Prima fra tutte, quella di dare la possibilità, a chi lo desidera, di investire in beni da collezione legati alla passione, in modo diverso dal mero possesso, sgravandosi di tutte le problematiche legate alla gestione ma non solo. Un’altra buona ragione è quella di offrire a investitori professionali che gestiscono patrimoni liquidi di famiglie e privati la possibilità di allocare una parte di risorse su beni rifugio tangibili, senza sopportare i costi di gestione o disporre del patrimonio di conoscenze necessario a investire nelle auto classiche.
Altro elemento importante è l’approccio professionale alla scelta delle auto, magari meno frutto della passione e dei gusti personali ma più basato su analisi e prospettive, compresa la gestione dei rischi. E non a caso, se le auto storiche devono essere trattate a tutti gli effetti come una asset class, da Art & Motion evidenziano che tra i vari vantaggi vi sono l’accesso a un esclusivo network privilegiato di relazioni e la gestione professionale di tutti gli aspetti legati alla vita dei veicoli.
Non manca inoltre la definizione di una politica di investimento ben precisa, mirata alla creazione di valore tramite acquisizione, gestione e successiva rivendita di tre tipologie di auto. Ovvero: le storiche da restaurare completamente, quelle conservate, oppure auto di qualità più moderne acquistate a prezzi vantaggiosi in ottica di una futura rivalutazione.
Il fondo può contare sulla esperienza di figure professionali con competenze specifiche, sia in ambito auto ma anche marketing e finanziario di manager e fondatori dell’iniziativa come Laurent Lefebvre e Alaine Mestat. Il fondo che avrà un proprio Isin (il codice identificativo attraverso il quale seguirne quotazione e valore sulle piattaforme finanziarie, come Bloomberg ad esempio) si caratterizzerà per la gestione della liquidità nel breve termine ma anche per una politica di rendimenti e dividendi che, sulla carta, si annuncia interessante.
Nel comunicato, infatti, si parla di un obiettivo di rendimento annuo intorno al 7% una volta a regime e primi dividendi per gli investitori già a partire dal secondo anno dopo il lancio. La taglia minima di investimento non è bassa, parte da 125.000 euro, il che farebbe pensare che il target che hanno in mente i fondatori sia rappresentato da privati con grandi disponibilità in cerca di diversificazione o wealth manager e family office che gestiscono professionalmente i risparmi dei clienti e sono alla ricerca di forme alternative di investimento.
Per ora non ci sono notizie sulla tipologia specifica di auto che verranno acquistate e neppure schede informative più dettagliate sul funzionamento effettivo del fondo. Quel che è certo con l’arrivo di Art & Motion si registra un segnale incoraggiante per il mercato che, nonostante qualche segnale di rallentamento, attira ancora nuove iniziative basate evidentemente su business plan e analisi che ne fanno immaginare la sostenibilità futura.
Ma non solo, ad essere ottimisti i segnali incoraggianti riguardano gli investitori, che avranno una opzione in più per entrare nel mercato delle classifiche, mentre una concorrenza che si allarga renderà possibili per tutti i confronti tra tipologie e strategie di gestione diverse.
A ben vedere, notizie positive ci sono anche in prospettiva per collezionisti, appassionati e tutti gli operatori del mondo classiche. I fondi per funzionare in modo trasparente e risultare credibili devono appoggiarsi a figure professionali come certificatori, consulenti ed esperti. E determinano anche nuovi investimenti in restauri, marketing e comunicazione sulle auto e gli eventi, tutto un insieme di fattori che renderanno il comparto delle auto classiche sempre più professionalizzato e strutturato.
Luca Pezzoni