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Jaguar lancia l’elettrico… d’epoca! Ecco la E-Type Zero

L’Inghilterra ha recentemente annunciato che seguirà la Francia: dal 2040 non si potranno più vendere auto nuove a combustibile entro i loro confini. E i veicoli storici che fine faranno? Una possibile soluzione arriva da Jaguar Classic

Jaguar Land Rover Classic presenta la E Type Zero, prototipo nato dall’unione di una E-Type Cabriolet del ’68 con un powertrain completamente elettrico. “Il nostro obiettivo – ha detto Tim Hannig, responsabile della divisione Classic del Gruppo – è di dare sostanza e concretezza allo scenario futuro in cui continueremo a possedere automobili d’epoca. Non vediamo l’ora di conoscere le reazioni dei nostri clienti su questo progetto, per capire se un concept simile abbia un futuro sul mercato“.

Esternamente è una E Type in tutto e per tutto, che potrebbe effettivamente suscitare qualche perplessità solo se ci passasse davanti: non si sentirebbe nulla se non, forse, un timido sibilo. La sorpresa è sotto il cofano e, di conseguenza, in abitacolo.

CONVERSIONE SENZA DANNI
Nel vano motore, infatti, il classico 6 cilindri in linea è sostituito con un motore elettrico da 300 CV (220 kW) alimentato con pacco batterie al litio da 40 kW (posizionate dietro il motore, al posto del cambio che normalmente qui sarebbe posizionato). A giudicare dalle immagini, gli ingombri del nuovo propulsore sono esattamente gli stessi dell’unità a scoppio. Un nuovo albero motore trasmette il moto al differenziale posteriore e, da qui, alle ruote. Il processo di trasformazione di una Jaguar E Type in E Type Zero, del resto, è assolutamente reversibile, assicura Jaguar. Il telaio, infatti, non è stato modificato per ospitare il motore elettrico e i componenti della trasmissione.

ABITACOLO: TRA PASSATO E FUTURO
L’abitacolo è stato in gran parte modificato per cercare, da un lato, di mantenere il sapore classico della E-Type ma, dall’altro, per calare quest’automobile in una dimensione assolutamente futurista. La plancia centrale, un unico pannello in fibra di carbonio, presenta strumentazione completamente digitale e un grande schermo LCD al centro da cui governare i sistemi di bordo e avere informazioni sullo stato del veicolo. Al posto della leva del cambio la classica manopola delle Jaguar moderne con le sole opzioni possibili per la trasmissione: marcia avanti (D), folle (N), retromarcia (R).

PRESTAZIONI
Secondo Jaguar la E-Type Zero scatta da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi e ha un’autonomia di circa 270 chilometri. Si tratta di un ottimo risultato, che deriva dal peso contenuto della vettura e dalla sua buona aerodinamica. Secondo la sorgente utilizzata, le batterie si ricaricano in un tempo variabile tra le sei e sette ore.

E’ ANCORA UN’AUTO D’EPOCA?
Sebbene, da un lato, un’automobile storica a motore elettrico potrebbe darci il privilegio di girare tranquillamente in centro tutti i giorni e, probabilmente, ci offrirebbe un grado di affidabilità molto più elevato dell’originale, andrebbero a perdersi tanti piccoli piaceri che alimentano la passione per le storiche. Per esempio: il rombo del motore e le sue caratteristiche di erogazione, il piacere di cambiare e fare una doppietta, la ricerca del ricambio mancante. Ma, molto più in generale, l’integrità dell’oggetto nel suo insieme. Del resto, è indubbio che la scelta radicale di alcuni Governi, e l’effetto imitazione di altri, disegnerà nuovi scenari futuri sul nostro modo di utilizzare l’auto d’epoca.

LE ALTRE STORICHE A MOTORE ELETTRICO
Il progetto E-Type Zero è la prima provocazione seria su questo argomento da parte di un grande costruttore mondiale, in uno scenario in cui, un po’ ovunque nel mondo, altre iniziative di questo genere sono già state avviate. E’ il caso, innanzitutto, della Renovo Coupé, una replica della Cobra Daytona motorizzata con un propulsore elettrico da 500 cavalli e capace di prestazioni molto elevate. Costa cara: oltre 500.000 dollari.

Altrove, invece, sono attive piccole aziende che si sono specializzate nella conversione di una vettura storica in automobile a impatto zero: in Francia, ad esempio, la IAN Motion esegue trasformazioni sulle Mini. La Zelectric Motors di San Diego (California) o la EV4U di Shasta Lake (California) si dedicano invece alle tedesche: Maggiolino Volkswagen e Porsche storiche – 356 o 911 che siano – per essere trasformate in “automobili del 21° secolo”. La Bloodshed Motors di Austin, dal canto suo, predilige le auto americane. E la e-Drive Retro di New York, infine, offre una MG MGA prodotta tra il 1955 e il ’62 (completamente ricondizionata) con diverse tipologie di stile e interni ma con un unico comune denominatore: motore elettrico da 140 Cv e autonomia tra 100 e 150 chilometri.

Alvise-Marco Seno

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