Un’insegna scolorita e arrugginita, ruspe e “sciacalli” in cerca di rame. È ciò che rimane dell’Alfa Romeo di Arese, dopo che l’attività industriale è stata abbandonata (2005) e il centro stile assorbito da quello della Fiat a Torino (2009). Il 30 aprile è stata definitivamente staccata la rete elettrica che alimentava gli ultimi fabbricati originali, dove era ubicato il reparto meccanica, per consentire alle pale meccaniche di aggredire anche quelli in vista della riqualificazione dell’area.
Proprio da qui, il famoso Padiglione 28, dove si è prodotto l’ultimo motore Alfa Romeo, il V6 di Busso, ha avuto inizio il reportage fotografico presente sul numero di giugno di Ruoteclassiche, in cerca delle ultime tracce degli uomini che qui hanno lavorato e dei reperti delle attività industriali che qui si sono svolte per più di quarant’anni. “È finita 12-6-2009” qualcuno ha “inciso” con lo spray su una parete del centro stile: segno di una rassegnazione dolorosa e dell’amara consapevolezza che una bella storia stava chiudendosi per sempre. Milano ha perso la “sua” Alfa Romeo.
Su Ruoteclassiche di giugno.
(testo e foto di Alessandro Barteletti)
Si ringrazia Patrizio Conti, direttore tecnico e commerciale della Ecopower Ambrosiana che ci ha fatto da guida, e il lettore Claudio Giudice, che ci ha messo a disposizione l’Alfetta del 1974 con cui abbiamo visitato lo stabilimento.