Una volta si faceva il Grand Tour. Roba che durava mesi, se proprio avevi fretta. La moda veniva da lontano: dall’Inghilterra dei Browning, dalla Germania dei Goethe, dalla Francia degli Stendhal. E fu così che si scoprirono Piramidi, si inventò la Costa Azzurra e pure St. Moritz.
Poi i tempi cambiano, gli orizzonti si allargano e le distanze si accorciano all’improvviso. Insomma, arriva l’automobile. E il tour diventa una lunga villeggiatura, travestita da schilometrate su e giù dal Vecchio Continente. Moda arrivata più o meno alla portata di tutti. Americani compresi.
Per grande gioia dei costruttori di macchine che, in quel periodo, si trasformarono in tour operator per automobilisti. Il meccanismo era semplice: volevi una vettura europea? Andavi a ritirarla direttamente in fabbrica (o te la facevi consegnare da questa parte del mondo), ti facevi la tua vacanza e quando eri pronto per tornare a casa, te la spedivano oltreoceano.
È successo così anche a questa Jaguar XK 120 (1952). Ordinata dall’attore Clark Gable per le sue vacanze romane (e non solo), in compagnia della fidanzata Suzanne Dadolle. Il baffetto più insolente di Hollywood se la guidò per 18 mesi, da Parigi a Villa d’Este (dove soggiornò per 3 settimane) e quindi Roma, visto che tutte le strade portano sempre lì. Alla fine, quando Gable decise di tornarsene in California, nel 1953, se la fece spedire là (per rivenderla subito dopo: evidentemente la Jaguar nel Far West fa tutto un altro effetto).
Una delle “gattone” più famose di sempre, con la sua bella storia e le specifiche racing volute dal divo americano, torna nei suoi posti… Per l’asta RM Sotheby’s di Villa Erba (20 Maggio).