Linea filante come una goccia, finiture impeccabili, un raffinato meccanismo a molla per manovrare rapidamente e senza fatica la capote: la prima vettura aerodinamica disegnata dal titolare della premiata carrozzeria svizzera è un magnifico esempio delle tendenze stilistiche dominanti negli anni Trenta.
Nel marzo del 1939 Pinin Farina, passeggiando per il Salone di Ginevra, finì davanti allo stand Worblaufen, una delle più stimate carrozzerie della Svizzera, e disse al titolare, Fritz Ramseier: “Complimenti, vedo che anche voi svizzeri sapete realizzare delle vetture meravigliose”. L’auto che l’aveva colpito era un’Alfa Romeo “6C 2300 B” passo lungo convertibile che riprendeva, affinandole, le linee della “6C 2300 B” allestita nel 1938, la protagonista del nostro servizio.
Osservando questa vettura, di proprietà del collezionista Koni Lutziger, evidenti sono le influenze della scuola aerodinamica, mirabilmente interpretate da Ramseier. La Carrosserie Worblaufen, Fritz Ramseier & Company fu fondata nel 1929 e si specializzò nell’allestimento di vetture convertibili. Già nel 1933 ottenne un brevetto riguardante una capote che, grazie a un meccanismo azionato da due grosse molle, poteva essere aperta e chiusa velocemente con una sola mano.
La Worblaufen vestì gli autotelai delle Case più disparate: Opel, Renault, Peugeot, Delage, Isotta Fraschini, Bugatti, Talbot-Lago, Hotchkiss, Mercedes, Ford, Martini, Buick, Hupmobile, Studebaker, Packard, Chrysler, Cadillac, BMW, Jaguar, Bentley, Rolls Royce, Lancia e Alfa Romeo. Tra le realizzazioni più riuscite l’Isotta Fraschini “Tipo 8A” del 1924 che vinse il “Grand Prix d’Honneur” al Concorso d’Eleganza di Cannes nel 1933 e la Mercedes “SSK” che vinse la medaglia d’oro a Zurigo nel 1935.
La collaborazione con l’Alfa Romeo iniziò nel 1934, con una “6C 2300”, per breve tempo utilizzata dallo stesso Ramseier come vettura personale. Dopo la parentesi bellica la Worblaufen andò incontro a un lento declino: negli anni 50 l’affermarsi delle scocche portanti ridusse drasticamente la disponibilità di autotelai per i carrozzieri.
Nel 1958 fu consegnata l’ultima auto carrozzata Worblaufen, una Rolls Royce “Phantom III”. Dal ’29 al ’58 furono circa 800 le vetture uscite dalla Carrosserie Worblaufen e ne sono sopravvissute meno di cinquanta, fra cui otto Alfa Romeo.
Motore | Anteriore – 6 cilindri in linea – Cilindrata 2309 cm³ – Alesaggio 70 mm – Corsa 100 mm – Potenza 70 CV SAE a 4400 giri/min – 2 alberi a camme in testa – Un carburatore Weber. |
Trasmissione | Trazione posteriore – Cambio a quattro marce – Pneumatici 6.00×18. |
Corpo vettura | Cabriolet quattro posti, due porte – Telaio a longheroni e traverse – Sospensione anteriore a ruote indipendenti, bracci trasversali, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici – Sospensione posteriore a ruote indipendenti, bracci obliqui e bielle trasversali, barre di torsione longitudinali, ammortizzatori idraulici telescopici – Freni idraulici a tamburo – Sterzo a vite e ruota – Capacità serbatoio carburante 65 litri. |
Dimensioni e peso | Passo 3250 mm – Carreggiata anteriore 1440 mm – Carreggiata posteriore 1460 mm – Peso 1550 kg (carrozzeria di serie). |
Prestazioni | Velocità 120 km/h. |