Nelle scorse settimane vi avevamo parlato del nostro lettore Vasco Paffetti e del suo progetto: compiere una traversata di 2500 km a bordo di una Lancia Gamma 2500 i.e., alla fine ce l’ha fatta. In due puntate vi raccontiamo quest’avventura dal diario di bordo di “Gintare”, la Lancia Gamma che in barba a ogni pronostico è riuscita nella sua impresa senza alcun intoppo.
“Era una fredda mattina dello scorso inverno e leggendo per l’ennesima volta la prova di Quattroruote del giugno 1981, mi venne in mente di replicare quel test con la mia Lancia Gamma 2500 i.e. “ L’avventura di Vasco inizia così, con un lampo di genio. Il numero di telaio della sua Lancia Gamma è ZLA830AB400001126. In tal merito spiega: “Visto che il numero di telaio è molto vicino a quello della vettura usata durante il test, mi sono detto: è un’idea folle, ma è affascinante. Partiamo!” Dopo i mesi del lockdown trascorsi a definire tutti i dettagli, non mancava che cimentarsi in questa impresa epica.
Non è un problema mio. Passano mesi di duro lavoro sulla Gamma: Vasco è assistito dall’officina Biscottini dell’amico Daniele, che con grande professionalità e pazienza ha dato ascolto a un “pazzo” come lui. Arriva agosto e il programma prende forma. Dopo un breve tam tam, il contatto con la nostra redazione: ci è sembrato interessante raccontare innanzitutto la passione di Vasco e ci ha colpito la sua determinazione nel condurre un test di 2500 km con una vettura additata come inaffidabile e problematica. “Beh, non è il mio problema: la Gamma, per me è come la seconda pelle ed io mi fido di lei” dice Vasco, con orgoglio. Un amore puro, quello per la sua Lancia Gamma, “battezzata” col nome di Gintare, che in lituano significa “ambra” e che trae origine dal colore ambrato della strumentazione.
Tutto pronto. Il 2 settembre, nel giorno del suo compleanno, Vasco completa il programma definitivo e le tappe. I tempi sono stretti… Intanto, dopo un pre-test di circa 1000km percorsi in 15 giorni arriva l’intoppo: un freno posteriore perde olio. Parte immediatamente la ricerca dei ricambi. Per la Lancia Gamma, è come una caccia al tesoro praticamente, ma alla fine è tutto pronto. L’unico inconveniente è stato dover rinviare il tutto di una settimana: partenza il 20 settembre. In mattinata l’emozione è palpabile, la vernice argentea della Gamma brilla alla luce della domenica mattina. Ultimo controllo, meccanica: OK. Livelli olio e carburante: OK. Un quarto di giro di chiave e il cuore boxer da 2484 cc prende vita con la sua dolce melodia. Regolato l’orologio della vettura sulle 11.45… Via, si parte! Ingranata la 1° il motore dà prova di vigore e dolcezza, forte di 21 Kgm di coppia, disponibili già a 2000 giri/min. I primi chilometri trascorrono con i sensi sintonizzati sul motore, pronti a scongiurare eventuali anomalie. Ci sono 2500km da percorrere, non la gita fuori porta della domenica. Comincia il viaggio!
In prima classe. Un saluto all’amico Daniele Biscottini e via verso la Statale Aurelia in direzione Grosseto. La regolazione in altezza del sedile guida e del volante garantiscono una guida comoda e riposante. A bordo della Lancia Gamma, si viaggia nel comfort più totale e il tempo passa in fretta: si intravede Siena, il viaggio prosegue verso Firenze e dalla A1, direzione Bologna. Intanto gli amici stanno organizzando una sorpresa: altre Lancia Gamma, nella versione Coupé faranno da cornice al ritrovo organizzato a Portogruaro. Un saluto di buon auspicio per la traversata mitteleuropea. L’arrivo a Bologna è rigato da una pioggia leggera, è domenica e i camion sono assenti. Le auto indugiano durante i sorpassi incuriosite da un modello che non si incontra di frequente. Gintare passa di slancio sulla A13 in direzione Padova. La traversata procede senza intoppi e anche l’insonorizzazione dell’abitacolo è veramente notevole. Si viaggia in souplesse e senza nessun patema d’ animo. Intanto, superata Venezia arriva la comunicazione dagli amici Antonio e Pierluigi: sono riusciti ad avere un permesso di tipo “D’Annunziano” per esporre le ammiraglie, nella piazza di Portogruaro. Eccoci giunti alla prima tappa, dopo aver percorso i primi 550km del tour.
Rotta mitteleuropea. Un incontro fantastico quello di Portogruaro, che ribadisce quanta passione sia condivisa attorno a questo modello. Un’auto, la Lancia Gamma spesso snobbata ed etichettata, che sta ritrovando il giusto posto tra gli estimatori del nobile scudo torinese. Dopo la rimpatriata, che ha fruttato alcuni cadeaux, il viaggio prosegue con i migliori auguri verso il primo confine, quello con l’Austria. Un passaggio lento, tra i controlli e gli sguardi incuriositi delle guardie che parlottando chiedendosi che razza di auto fosse… Primo rifornimento in terra austriaca. All’attivo 722 km, che confermano le doti da grande stradista della Gamma. Ottima anche la media, 13,10 Km/l, non dimentichiamoci che stiamo parlando di un 2,5 litri di 40 anni fa…. Dopo il pieno, via lungo la direttrice A2 passando per Klagenfurt e Graz. Qui, una intensa precipitazione: la strada è praticamente allagata, ma Gintare viaggia veloce grazie all’ottima distribuzione dei pesi: il motore boxer posto a sbalzo davanti le ruote anteriori garantisce una guidabilità superba.
Riflessi d’acciaio. Ma all’improvviso Vasco si ritrova in una situazione che poteva avere risvolti tragici: un camion frena bruscamente davanti alla Lancia Gamma, un’auto arrivava veloce alle spalle ed un’altra sopraggiungeva in sorpasso, anch’ essa a forte velocità… La strada scendeva e curvava leggermente a destra, una frenata in quelle condizioni avrebbe significato un bel testa-coda. La decisione è fulminea… Vasco scala una marcia e affonda il pedale dell’acceleratore infilandosi in serpentina a 130 km/h tra il camion a ridosso e la vettura che sopraggiungeva da dietro a forte velocità. Una reazione improvvisa che ha fatto scartare la berlina sulla sinistra, che ritrovava di colpo assetto e stabilità. La grande coppia motrice ha aiutato a tirar fuori tutta la grinta di Gintare, mentre una tenuta di strada esemplare ha consentito di uscire da quella brutta situazione senza scomporsi… Un gran sospiro di sollievo. Ora, direzione Vienna, ma prima una meritata sosta per il riposo. La capitale austriaca al mattino è meravigliosa, il traffico un po’ meno… fortunatamente l’impianto di raffreddamento della Lancia Gamma funziona a dovere e la ventola si aziona puntuale con intervalli regolari tra un semaforo e l’altro. Qualche scatto al palazzo della principessa Sissi, mentre nella piazza antistante alcuni passanti incuriositi chiedono chiedono informazioni su questa Lancia inconsueta…
Pista! Prossima tappa: Bratislava, capitale della Slovacchia. Non è distante, un’oretta di viaggio. Si passa il confine senza problemi, ma bisogna munirsi della “vignetta” che consente la circolazione sulle autostrade slovacche. Il centro di Bratislva è dominato dal Castello, che è anche il simbolo della città. Foto di rito e Gintare riprende il cammino, lungo la direttrice D2 in direzione Zilina che dista 200km. L’autostrada è in perfette condizioni; piuttosto irritante invece l’usanza dei guidatori slovacchi che non lasciano la corsia di sorpasso se non con l’auto in fase di sorpasso a ridosso del paraurti. Secondo pieno di benzina: le tratte alpine e passaggi cittadini a Vienna e Bratislava hanno avuto un impatto sui consumi. La Gamma in questa tornata ha percorso 701 km con 55 litri e la media scende così a 12,74 Km/l. Superata Zilina, bisogna affrontare il secondo passo montano: dopo le Alpi, i maestosi monti Tatra. Qui la Lancia Gamma di Vasco si fermerà per alcuni scatti sotto il castello di Orava (distretto cittadino di Dolny Kubin). La Polonia è a un tiro di schioppo. Attraversato l’ultimo passo montano si giunge alla frontiera di Chyzne, sulla “Strada 7”: stretta e trafficata. Vasco e la sua Gamma seguono la rotta verso Cracovia. Non sono lontani dal campo di sterminio di Auschwitz, ma non c’è tempo per fare deviazioni dal percorso.
La tappa polacca. La bella Cracovia, antica capitale del regno polacco si presta bene come location per gli immancabili scatti fotografici. E subito Gintare viene immortalata con il castello Wavel sullo sfondo. Questo monumento nazionale accoglie le spoglie mortali di tutti i re polacchi, eccetto uno. Ma di questo ne parleremo alla fine del viaggio. In un batter d’occhio la Gamma imbocca nuovamente la Strada 7 in direzione Nord, verso la capitale Varsavia. In questo tratto la strada diventa una moderna autostrada: larga e con un eccellente manto stradale. I polacchi sfrecciano a velocità assurde, ma anche la berlinona torinese tiene medie di tutto rispetto. Giunto a Varsavia, Vasco si ferma per alcuni scatti al Teatro Nazionale, un bell’edificio in stile barocco. Poco distante, a 300m, la maestosa Plac Zamkowy, totalmente ricostruita dopo le tragiche vicende della Seconda Guerra Mondiale. Qui ha luogo una curiosa scenetta: l’elegante berlina, in barba ai divieti entra in retromarcia all’ingresso della piazza, per i consueti scatti fotografici. Un poliziotto fa giustamente notare che lì c’era un divieto. Dopo le scuse in polacco, Vasco spiega il motivo di quelle foto. Il poliziotto sorpreso e divertito del parlare fluente di Vasco, lo fa parcheggiare meglio consentendogli qualche scatto extra. Dopo i complimenti alla Lancia Gamma, il poliziotto gli confessa che aveva a casa una Lancia Thesis. L’ennesima riprova che Lancia significa passione. E la passione unisce!