Dai violenti turbo degli anni 80 agli aspirati anni 90, fino alle GT che rimescolano le carte, gli ultimi due decenni del secolo – e del millennio – non fanno di certo annoiare gli spettatori della 24 ore di Le Mans, sia quelli seduti sulle tribune sia quelli seduti sul divano di fronte al televisore. C’è la Porsche che continua il suo dominio, Jaguar che ritorna a vincere dopo oltre 30 anni, la prima vittoria di una Casa giapponese, Mazda e della BMW, ma anche Peugeot e McLaren. Ci sono anche, stampate negli occhi di tutti, le Mercedes CLR di Mark Webber e Peter Dumbreck che, nell’edizione 1999, prendono il volo a oltre 300 km/h, fortunatamente lasciandoli illesi. Un turbine di emozioni che servirono anche a riportare, almeno in parte, l’interesse del pubblico, ormai quasi monopolizzato dalla Formula 1.