Il titolo “Alfetta”, che aveva già fatto parte della collana “Le vetture che hanno fatto la storia”, da metà ottobre riappare nel catalogo di Giorgio Nada Editore. Nuova la grafica (102 le foto in bianco e nero, 203 quelle a colori) e nuovi i contenuti (l’autore Giancarlo Catarsi, studioso e cultore di auto d’epoca, affronta anche la storia della “GT”). Un volume che non può assolutamente mancare nella libreria di ogni appassionato.
Con la fine degli anni 60 per L’Alfa Romeo si conclude un decennio ricco di vittorie sportive, primati tecnici e successi commerciali. Gli anni 70 sono alle porte e il progetto ”Giulia”, evolutosi nel 1968 nella berlina ”1750”, prosegue fino al 1971 con il lancio della “2000” (una “Giulia” esteticamente rivista, di maggiori mansioni e che, come suggerisce il nome, monta un motore di 2 litri). La voglia di novità è tanta e così gli stimoli provenienti da un nuovo gusto per l’estetica dell’automobile danno vita all’Alfetta, che compie il suo debutto nella primavera del 1972. Linee tese e spigolose, motore bialbero 4 cilindri 1.8 da 122 CV, cambio in blocco col differenziale, ponte posteriore De Dion: nasce una berlina sportiva che resterà protagonista sul mercato italiano (e non solo) fino alla metà degli anni 80.
Il volume delinea anche il quadro storico-economico in cui la nuova vettura del Biscione va a inserirsi, e ripercorre la storia di tutte le versioni del modello: dalla prima serie a “scudo stretto”, passando per la 1.6 “economica” e la “scudo largo”, fino alla 2.0 del 1977 (ritenuta a buon diritto l’Alfetta della rinascita) e alle “turbodiesel”. Una vettura, l’Alfetta, che è stata in grado ritagliarsi un ruolo di primissimo piano anche sul grande schermo, indiscussa protagonista dei ”polizieschi all’italiana” degli anni 70. Nella seconda parte del libro, ampio lo spazio dedicato alla coupé “Alfetta GT” (ultima gran turismo dell’Alfa Romeo prima del tracollo e della vendita alla Fiat) disegnata da Giorgetto Giugiaro. Come di consueto per i titoli di questa collana, un’attenta e ricca guida al restauro conclude l’opera.