Continua la disamina delle modifiche subite negli anni dall’Alfa Romeo “Giulia GT”, senza dimenticare le versioni “particolari”: le splendide “GTA”, e la “GTC”, sfortunata cabriolet disegnata da Bertone e realizzata da Touring in appena 1000 unità.
Alfa Romeo “Giulia GT” parte Iª
1967-69 “1750 GT VELOCE” 1ª SERIE – UN QUADRIFOGLIO D’ORO
A fine ’67 è pronta la berlina “1750”, che amplia la gamma Alfa Romeo verso l’alto.
La meccanica viene trapiantata su telaio “GT”, mentre il motore rimane identico: nasce così la “1750 GT Veloce”, con cerchi da 14″ e frizione a comando idraulico.
Caratteristici di questo modello, il frontale in parte ridisegnato e gli stemmi con quadrifoglio di colore oro sui montanti. Il prezzo è di 2.200.000 lire e oggi vale 9000 euro.
1970-73 “1750 GT VELOCE” 2ª SERIE – VERSO LA MATURITA
Al Salone di Torino del 1969 viene presentata la seconda serie della “1750 GT Veloce”, rivista in diversi particolari allo scopo di aumentarne la sicurezza e il confort e di “rinfrescarne” l’estetica. Ma anche di uniformarne la componentistica con gli altri modelli della Casa.
Tra prima e seconda serie (che oggi ha un valore di 8500 euro) gli esemplari prodotti sono 44.276, compresi quelli destinati al mercato Usa, dotati di iniezione indiretta Spica.
1971-1976 “2000 GT VELOCE” – UN ADDIO ALLA GRANDE
Come naturale evoluzione della “1750”, nel ’71 viene presentata la “2000” e contemporaneamente viene lanciata la “2000 GT Veloce”, la nuova “top” della gamma che a prima vista si distingue per la calandra a otto listelli lucidati che, sporgendo nella zona centrale, disegnano lo scudo Alfa Romeo.
Inediti i gruppi ottici posteriori, ora di dimensioni maggiori con luci di retromarcia incorporate. Gli interni sono più ricercati, mentre la plancia ha un disegno più complesso con strumentazione di tono ancora più sportivo.
Il suo prezzo di listino è di 2.675.00 lire e oggi vale 8000 euro. Con il modello “2000 GT Veloce”, prodotto in 37.921 esemplari, la “GT” esce definitivamente di scena.
1966-75 “GIULIA GTA” – ALLEGGERITA PER CORRERE
Sono 493 gli esemplari prodotti tra il 1966 e il 1969 di “Giulia GTA” (ovvero “Gran Turismo Alleggerita”).
La vettura viene realizzata utilizzando il pianale e l’ossatura in acciaio della “Giulia Sprint GT”, ma i lamierati sono in Peraluman 25, una lega a base di alluminio, zinco e manganese.
Il motore ha una nuova testata a doppia accensione, il coperchio delle punterie e la coppa dell’olio in Elektron e bielle speciali. La potenza sale a 133 CV SAE a 6000 giri, mentre il peso scende di oltre 200. Con successive modifiche continua a rimanere competitiva fino agli inizi degli anni 80. Nel ’67, allo scopo di gareggiare anche nella categoria Turismo fino a 1300 cm3, viene sviluppata la “GTA 1300 Junior” (492 esemplari), che sviluppa una potenza di 110 CV SAE a 6000 giri.
1964-66 “GTC” – MILLE SENZATETTO
Bertone disegna anche una versione cabriolet della “GT” e affida il lavoro alla carrozzeria Touring.
Nasce la “GTC”, che monta la stessa meccanica della coupé; la plancia, il volante e i sedili anteriori sono identici a quelli della “Giulia Sprint GT”. In Italia riscuote poco successo (solo 1000 gli esemplari costruiti); oggi vale 15.000 euro.
IMPRESSIONI DI UNA “2000 GT VELOCE” 1973 –
IO CON LEI MI DIVERTO
“Cavalli e tenuta di strada sono di serie. Ma con qualche ritocco al motore e all’assetto ne ho fatto una macchina che dà soddisfazioni anche in pista”. Virginio Brusati di Vigevano ha voluto così esaltare le doti sportive della sua “Gitivù”, acquistata nel 1996 per 7500 euro. Motore potente ed elastico, reazioni nervose e freni molto efficaci.
Virginio Brusati aveva un’officina a Vigevano dove nei primi anni 70 preparava le “Gitì” per le corse. Ora le conserva. La sua “2000 GT Veloce”, che abbiamo provato sulla pista di Vairano, ha subito alcune modifiche che le hanno regalato qualche cavallo.
Sul tracciato “handling” apprezziamo il 4 cilindri di due litri: pronto, “pieno” anche a 2500 giri, spinge con vigore sempre, grazie ai due grossi carburatori doppio corpo. L’inserimento in curva è molto efficace. Sterzo diretto, preciso, avantreno che non tende a scivolare, mentre il retrotreno è leggero e sensibile. Sull’asciutto le correzioni con lo sterzo sono ampie, ma non esagerate; sul bagnato, però, l’auto diventa sovrasterzante e bisogna davvero fare attenzione.
I quattro freni a disco sono efficaci e potenti. Qualche difetto? “La carrozzeria” risponde Brusati “è delicata, perché non utilizzava ancora lamiere zincate. Passaruota e sottoporta ‘fioriscono’ che è un piacere. Un consiglio: divertitevi, ma solo col sole”.