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Londra-Brighton, un colpo di scena dietro l’altro

La numero uno che è rimasta bloccata da un guasto e non si è presentata all’appello, Corrado Lopresto che ha messo in scena una partenza trionfale da Hyde Park con la sua premiatissima Isotta Fraschini del 1901 sventolando una bandiera tricolore fra gli applausi del pubblico, e persino un incidente stradale che lungo il tragitto ha coinvolto una Mercedes del 1902 e tre auto moderne. La London to Brighton 2017 è stata piena di colpi di scena.

Pure il tempo, dopo un sabato piovoso, è tornato inaspettatamente sereno e con una temperatura media mite, decisamente anche più alta rispetto al gelo dell’anno scorso. In totale sono 401 le automobili che ieri mattina hanno passato lo start della corsa di auto antiche più famosa del mondo – fra cui sette di provenienza italiana (4 arrivate) – e in 315 sono riuscite a raggiungere la finish line a Madeira Drive dopo i consueti 97 km che per la prima volta, dal 1927, hanno visto un paio di deviazioni (per lavori stradali a Brixton e, in seguito, per via del sinistro).

Anche questa 121esima edizione della Run, che è nata nel 1896 per festeggiare l’innalzamento dei limiti di velocità da 6,4 km all’ora a circa 22,8, è stata il momento conclusivo della London Motor Week, la settimana di celebrazioni che ogni anno il Royal Automobile Club dedica ai pionieri della motorizzazione. Fra i tanti eventi compresi, la celebre asta Bonhams di “veterans” in New Bond Street il venerdì sera, con alcune auto già iscritte alla corsa, e il Regent Street Motor Show, una sorta di museo all’aperto nel cuore della capitale inglese in cui si svolge anche il concorso d’eleganza della London to Brighton.

E a proposito di concours d’elegance, le sorprese non sono finite: la Peugeot Tipo 3 del 1893, arrivata dal Mauto di Torino e rimessa in sesto per la prima volta da un pronipote del primissimo proprietario, Alessandro Rossi di Schio e dall’amico Giannotto Cattaneo, si è aggiudicata ben due premi: l’Historic Veteran Cars Award per il mezzo con la storia più interessante e il riconoscimento come Best International Entry.

Laura Ferriccioli

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