18 giugno giugno 1995 c’erano sette McLaren F1 GTR schierate sul Circuit de La Sarthe: per la prima volta McLaren gareggiava in una gara di durata superiore alle quattro ore e la prima volta che una sua vettura di produzione correva contro vetture sport-prototipo.
Appena debuttanti, le McLaren F1 GTR espressero il loro potenziale dominando dalla seconda ora di gara, nonostante le insidie di un circuito bagnato. Ad avere la meglio fu la McLaren numero 59 con le grafiche Kokusai Kaihatsu Racing sponsorizzata da Ueno Clinc: al volante il trio JJ Lehto, Yannick Dalmas e Masanori Sekiya. A fine gara la F1 GTR “59” completò 298 giri e in quell’edizione della 24 Ore di Le Mans, Sekiya fu il primo pilota giapponese a salire sul gradino più alto del podio. Le altre McLaren F1 GTR si posizionarono rispettivamente al 3°, 4°, 5° posto. Le McLaren F1 corsero nelle tre edizioni succesive della 24 ore Le Mans, conquistando ulteriori podi e una vittoria nel 1997. Mark Blundell, giunto quarto in quella 24 ore di Le Mans, racconta: “La F1 non era stata progettata per essere una vettura da corsa, quindi per molti aspetti non era la macchina più equilibrata del mondo. La grazia salvifica era il suo motore BMW V12. Era incredibilmente veloce, soprattutto in ripresa, si poteva essere in sesta marcia a 2.000 giri, andava come un treno! E sul bagnato è un grande vantaggio, dato che si poteva girare con una marcia più alta gestendo al meglio la motricità.”
La hypercar del secolo. La McLaren F1 è considerata da molti la hypercar stradale definitiva, con una velocità massima dichiarata di 370 km/h, e con i 386 km/h raggiunti sul circuito prove della Volkswagen, è stata per molti anni in vetta alla lista delle auto stradali più veloci al mondo. All’interno la McLaren F1 proponeva invece una particolarissima configurazione tre posti con conducente al centro. Partorita dal genio di Gordon Murray, la Mc Laren F1 era (ed è tutt’ora) una delle auto più avanzate al mondo: la F1 è stata una delle prime auto di serie ad utilizzare un telaio monoscocca in fibra di carbonio. Nell’ottica del contenimento del peso sono stati impiegati materiali high-tech e costosissimi come kevlar, titanio, magnesio e oro. Lo sviluppo della McLaren F1 risale alla fine degli anni 80, quando il team McLaren capeggiato da Ron Dennis era in partnership con la Honda, ma nonostante le pressioni di Gordon Murray, la casa giapponese non ritenne di sviluppare un propulsore V10 o V12 ex novo per una vettura dai volumi così bassi… Perciò la soluzione arrivò con la BMW che mise a disposizione il suo nuovo motore V12 aspirato “S70”. Il resto è storia…
Il motore. Gordon Murray e la divisione BMW Motorsport, guidata da Paul Rosche riprogettarono e costruirono il V12 della nuova supersportiva Woking: un 6.1 litri (6.064 cc) con V di 60° chiamato “S70/2”. Monoblocco e testate erano in lega di alluminio, con fasatura variabile delle valvole Vanos (una tecnologia relativamente nuova per l’epoca, adottata sulla BMW M3) che garantiva la massima flessibilità di controllo sulle 4 valvole per cilindro, per gli alberi a camme era prevista una trasmissione a catena. La lubrificazione era a carter secco. I pannelli della carrozzeria erano in fibra di carbonio così come il telaio monoscocca: entrambi richiedevano un notevole isolamento termico nel vano motore, quindi la soluzione di Murray fu quella di rivestire il vano motore con del materiale termoriflettente ad alta efficienza, perciò su ciascuna F1 venne utilizzata una lamina d’oro per isolare il vano motore, dal peso di circa 16 g (0,8 once).
Massima efficienza. La versione stradale del motore utilizzava un rapporto di compressione di 11:1 per produrre una potenza massima di 618 CV espressa a 7.400 giri/min e 650 Nm di coppia a 5.600 giri/min. Il rapporto potenza/peso di un’auto è un metodo migliore per definire l’accelerazione rispetto alla potenza di picco del propulsore del veicolo. Sulla F1 il rapporto è pari a 548 CV/ ton, raggiunti grazie a un motore di grande efficienza che tra le altre cose poteva vantare consumi molto buoni in rapporto alla potenza e alla tipologia di auto, con medie che nell’uso più mansueto poteva sfiorare i 10 km/l… Dal 1998 al 2000 anche la BMW V12 LMR, altra vettura vincitrice a Le Mans, ha utilizzato un motore S70/2 derivato da quello della F1. Per la messa a punto del propulsore S70/2 montato sulla McLaren F1 venne usato un particolare muletto basato sulla E34 M5 Touring, oggi conservato nell’area “top secret” riservata ai prototipi della Casa di Monaco.
Le F1 GTR. Dopo lo sviluppo della F1 stradale, alcuni team convinsero McLaren a sviluppare delle F1 per competere nelle serie internazionali. Dal 1995 al 1997 vennero realizzate tre diverse versioni destinate alle competizioni, indicate come Mc Laren F1 “GTR”. Alcune delle GTR non più eleggibili nelle serie internazionali, vennero convertite all’uso stradale con l’adozione di marmitte omologate, sedili per i passeggeri, maggiore distanza dal suolo per la circolazione su strade pubbliche e rimuovendo i limitatori d’aria. Questa soluzione era presente sulle vetture da corsa per ridurre la potenza entro i 600 CV, come imposto dal regolamento. Le McLaren F1 GTR si distinguevano poi per il cambio a innesti frontali con rapportatura più corta che limitavano la velocità massima a 330 km/h. Per la stagione 1995 vennero costruite complessivamente 9 vetture per le competizioni, sette delle quali presero parte alla 24 Ore di Le Mans.
Longtail. Per seguire il successo della F1 GTR nel 1995, nel ’96 vennero realizzate altre nove GTR: il loro peso venne ulteriormente ridotto di circa 37 kg rispetto all’anno precedente, mentre il motore rimase invariato nella potenza. La vettura col telaio numero 14, guidata da David Brabham e John Nielsen vinse una gara del Campionato Turismo Giapponese, per la prima volta una vettura estera si piazzava in prima posizione durante il JGTC. Per il 1997 le modifiche furono più importanti: le McLaren F1 GTR adottarono una configurazione “Long Tail” con la parte posteriore allungata per aumentare la deportanza e venne montato un nuovo cambio di tipo sequenziale. Le dieci GTR Longtail adottavano un un motore dalla cilindrata lievemente ridotta (6 litri contro i 6,1 dell’anno precedente) e il loro peso venne ulteriormente contenuto in 910 kg. Il 1997 vide la McLaren F1 vincere il 1° posto nella categoria GT1 e la 2° posizione assoluta in classifica alla 24 ore di Le Mans.
Celebrativa. Dopo la vittoria della “numero 59” McLaren conquistò un posto anche nella storia della 24 Ore di Le Mans, aggiungendo un prestigiosissimo capitolo nel suo palmarés che includeva già vittorie in Formula 1 e nella 500 Miglia di Indianapolis. A distanza di 25 anni da quella vittoria, la McLaren 720S “Le Mans” celebra lo storico trionfo della F1 GTR numero 59 nella più famosa delle gare di resistenza con un’edizione limitata realizzata in 50 esemplari molto speciali, a iniziare dal VIN di ogni veicolo che inizierà con 298 in memoria del numero di giri completati dalla F1 GTR durante l’edizione della 24 ore di Le Mans del 1995. La McLaren 720 Le Mans propone inedite combinazioni di colori per vernici e rivestimenti interni, disponibile in McLaren Orange o Sarthe Grey con la parte inferiore della carrozzeria e i paraurti nella tinta “Ueno Grey”.
Una vera special. Sulla 720S Le Mans debuttano poi il logo “McLaren 25 anniversary Le Mans”, la presa d’aria sul tetto in nero lucido e vetri posteriori in policarbonato. Abbondante l’uso del carbonio: per i parafanghi anteriori e per le lamelle dei cerchi a 5 razze “LM” che riprendono il design di quelli montati sulla McLaren F1 GTR #59 con pinze dei freni color oro e l’incisione “Le Mans”. All’interno, nella migliore tradizione racing-chic troviamo carbonio e Alcantara a profusione oltre ad una serie di personalizzazioni aggiuntive curate dal reparto MSO. La McLaren 720S Le Mans è spinta da un potente V8 biturbo da 720CV e accelera da 0-100 km/h in 2,9 secondi, lo 0 200 km/h è coperto in 7,8 secondi e raggiunge i 341 km/h di velocità massima. La struttura centrale Monocage II in fibra di carbonio e il sistema di sospensione Proactive Chassis Control II rendono la 720S la vettura più leggera della sua categoria e una delle più accurate e precise dal punto di vista dinamico. La nuova McLaren 720S Le Mans è disponibile da oggi ad un prezzo base di 305.642€ e può essere ordinata presso tutti le concessionarie, con le prime consegne previste per settembre.