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Mini, una piccola ape furibonda

Quando la Mini iniziò a prendere parte alle competizioni, nei rally e in circuito, rimescolò completamente le carte. Piccola, maneggevole, brillante e, soprattutto, con la trazione sulle ruote anteriori, l’utilitaria creata dalla matita di Alec Issigonis divenne subito una star

Grazie alle preparazioni di John Cooper, la Mini riuscì a raggiungere livelli di potenza, affidabilità e tenuta di strada eccezionali. La prima vittoria ufficiale fu conquistata al Tulip Rally del 1962 dall’equipaggio Moss-Riley. Quell’anno il bis fu ripetuto al rally Baden-Baden (Moss-Mayman), mentre, al rally di Ginevra, Moss-Mayman arrivarono al terzo posto. Terzo posto anche al Montecarlo del 1963 con Aaltonen-Ambrose.

La rivincita al rally più famoso del mondo avvenne nel 1964, quando Hopkirk-Liddon furono primi assoluti. L’anno dopo, sempre al Montecarlo, la vittoria andò alla vettura di Mäkinen-Easter. Ci fu poi la polemica seguita alla vittoria della Mini all’edizione 1966 della competizione monegasca. Quell’anno, a seguito di una ferrea applicazione delle norme concernenti i dispositivi di illuminazione (ovvero i fari allo iodio non consentiti dal regolamento), la vettura inglese venne squalificata e il primo posto andò alla Citroën DS di Toivonen-Mikander. Ma questo non tolse nulla alla strepitosa prestazione della Mini che, per molti altri anni ancora, dominò incontrastata il mondo delle corse automobilistiche ritornando già a vincere il Montecarlo nel 1967 con Aaltonen-Liddon.

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