Ogni collezione parte da un primo articolo, la numero uno, l’unico modello che non si venderebbe mai, per mille ragioni. Il più delle volte si tratta di un regalo, magari ricevuto da bambini, quell’input che ci ha fatto appassionare, che ha portato a volere altri “pezzi”, per creare la nostra personale “scuderia”. E queste Lancia Stratos HF della Kyosho in scala 1:18 sono un eccellente punto di partenza.
Di fronte al bivio. Escludendo gli “accumulatori seriali“, normalmente si dà preferenza e continuità a una linea da collezione, che può essere legata a determinati periodi, a certi brand o generi di carrozzeria. Prima di questo, però, c’è un bivio molto significativo che divide i collezionisti: ossia, la scelta tra modelli stradali o in versione racing.
Per tinta. Se per le auto stradali in scala spesso la preferenza si riconduce alla scelta del colore, così non è per quelle da corsa, termine che comprende decine di categorie, dalle vetture che correvano la Mille Miglia a quelle del Mondiale rally, dai prototipi o dalle GT protagoniste a Le Mans ai veicoli della Parigi-Dakar. Escludendo la Formula 1 e qualche altra categoria di prototipi, (di cui non esistono, in pratica, esemplari targati) nel mercato modellistico spesso le versioni di una riproduzione si affacciano in coppia: la variante stradale e quella derivata per le corse. Ovviamente, nulla vieta di poterle avere entrambe.
Ampia scelta da corsa. L’offerta per le declinazioni racing è da sempre più ampia, anche per via delle livree con differenti sponsor, equipaggi e annate. I puristi voteranno sempre per l’auto “immacolata”, che offre la possibilità di valutarne meglio il design e le finiture degli interni; l’altra categoria difenderà in ogni sede il fascino delle livree, gli accessori speciali e gli interni spartani. Nel caso siate indecisi e vi trovaste per esempio davanti alle Lancia Stratos della Kyosho di qualsiasi versione, preparatevi a notti insonni.