La costruivano così cent’anni fa e così la ricostruivano nel 2011. Perché nel futuro della Morgan ci sono le glorie del passato, non certo prototipi dominati dall’elettronica. Intendiamoci, di aggiornamenti la 3 Wheeler se n’è concessi, ma fa di tutto per nasconderli. Solo se butti l’occhio nell’abitacolo ti accorgi che il volantino da kart e gli strumenti sono troppo moderni per essere una macchina degli anni Trenta.
Non passi inosservato. Ritiriamo la 3 Wheeler appena arrivata dall’importatore, Borghi Automobili di Milano, usciamo in strada e immediatamente ci accorgiamo di essere al centro dell’attenzione; con il nostro lavoro, capita di guidare auto molto lussuose o vistose, che attirano gli sguardi; se giri per Milano in Rolls o in Ferrari, però, in confronto passi del tutto inosservato: con la nuova Morgan succede di tutto, ti inseguono, suonano dalle auto e gridano dai marciapiedi, ti bersagliano di foto coi telefonini e, se ti fermi a un semaforo, ti assalgono con mille domande. La più comune è “Cos’è?”. Sì, perché tranne qualche intenditore, nessuno capisce se si tratti di un’auto, una moto, un quadriciclo o che diavolo altro.
Zero-cento in 4,5 secondi. Si capisce subito, invece, che qualunque cosa sia è maledettamente rapida: ne sa qualcosa, per esempio, la Porsche Cayenne che ci siamo divertiti a seminare tra i semafori. Esagerazione? No, affatto: questo giocattolo per adulti ti spara da zero a cento in 4,5 secondi senza diavolerie elettroniche di supporto: basta mettere giù il piede e tenere dritto il volante. Sullo scatto breve, senza infrangere il Codice, non ce n’è per nessuno. La Casa inglese afferma che la 3 Wheeler torna sul mercato esclusivamente per divertire chi la guida. Siamo pienamente d’accordo: è una mattina di gennaio tipicamente milanese, umida, grigia e fredda; puntiamo verso la periferia, ancora più umida, grigia e fredda, eppure sorridiamo. Anzi, ce la ridiamo di gusto! Probabilmente chi ci vede ci prende per matti…
Passione e irrazionalità. Il fatto è che la guida è entusiasmante, anche se poi uno dovrebbe chiedersi perché spendere circa 40.000 euro (il prezzo definitivo, al momento del servizio, non era ancora stato fissato, ndr) per un mezzo che non si può nemmeno coprire in caso di pioggia e che, comunque, costa poco meno di una Morgan a quattro ruote, che è indiscutibilmente più fruibile. Ma una 3 Wheeler non si acquista col cervello, se la compri lo decidi irrazionalmente: la vuoi e basta. Il sound del motore ricorda molto quello di un’Harley-Davidson, solo più pieno per la maggiore cilindrata, e si va via di coppia cambiando presto, ché di allungo non ce n’è poi molto. Il carattere pacioccone del bicilindrico non sottolinea le grandi accelerazioni di cui è capace, ma se si guarda come svaniscono negli specchietti le altre auto e si fa caso alla ruota posteriore che sgomma anche fra la seconda e la terza, si realizza che, per conservare i punti della patente, è meglio alzare il piede.
Ottime la frenata e la tenuta. Non sappiamo che effetto faccia filare a 190 come la Casa dichiara essere possibile, ma a 130 sembra di andare molto più veloci e comunque si è ben lontani dai limiti della “Three”. Che sono più elevati di quanto pensavamo: ti aspetti un comportamento ballerino, con bruschi scarti in frenata e scodate, se non peggio, in curva. E invece la Morgan frena come un’auto normale, con efficacia e senza scomporsi, e tiene come, anzi meglio, di tante auto normali: evidentemente la carreggiata anteriore e la ruota posteriore larghe, unite a sospensioni ben calibrate, fanno il loro dovere; intendiamoci, se volete percorrere una curva in spazzolata, sterzo e coppia vi assecondano e potete quasi improvvisarvi maestri del controsterzo, ma il retrotreno non vi scapperà mai se voi non lo desiderate.
E i difetti? La 3 Wheeler ne ha bizzeffe: stai col naso ad altezza marmitta (degli altri), se piove te la prendi tutta, non puoi portarti dietro bagagli, la pedaliera è troppo piccola anche se calzi il 40, non esistono clima, autoradio e tante altre cose che si danno per scontate… Ma, come gli inglesi sostengono, se c’è la passione queste sono caratteristiche, non difetti. E se non c’è la passione, che ci stai a fare seduto in una 3 Wheeler?
Due versioni. La nuova Morgan è disponibile in due versioni: la Sport, che in pratica è la versione standard, e la Bespoke, traducibile più o meno con “Su misura”, come quella del servizio. Le differenze sono tutte estetiche: la Bespoke può avere, a pagamento, il motore, gli scarichi, i fari, la calandra e i rollbar lucidati, inoltre può essere ordinata di qualsiasi colore e con qualsiasi tonalità di pelle per l’abitacolo, in modo da confezionarsela, appunto, su misura. La Sport ha motore e calandra non lucidi e scarichi, fari e rollbar neri.
Colori e kit grafici. È disponibile in otto colori con interni neri o Tan (marrone). Per entrambe le versioni sono poi disponibili numerosi kit grafici optional: si va dalla bandiera a scacchi sul cofano alla livrea da caccia della Raf con tanto di fori di proiettile sulla “carlinga”. Se vi è venuta voglia di mettervi nel box un pezzo di storia (ma nato pochi anni fa), memorizzate un’altra sua peculiarità: i buchi e i tombini vanno centrati; se li evitate, ci cadrete con la terza ruota, più piccola, ed è peggio.