E’ stato un weekend emozionante quello appena trascorso a Bologna per l’apertura della quarantunesima edizione del Motorshow. La kermesse bolognese, che ha aperto i suoi battenti lo scorso 1° dicembre (con la giornata dedicata alla stampa) e richiamerà tutti gli appassionati fino a domenica 10. Oltre alle varie attività in pista (questo weekend si sono svolti il Ferrari Day e il Trofeo GTA – Scuderia del Portello) e alle auto nuove, sono stati i padiglioni 21 e 19 a scatenare l’entusiasmo degli amanti delle auto e moto d’epoca. A partire dalla nostra mostra, organizzata in collaborazione con Quattroruote e animata da auto che illustrano alcune innovazioni tecniche che dalle competizioni sono state poi trasferite nella produzione di serie.
La nostra “Dalla pista alla strada” propone ai visitatori una Bugatti 35 del 1924 (prima a vincere un Gran Premio con le ruote in lega accoppiate nella parte posteriore al tamburo freno, sciccheria tipica del marchio francese), una Jaguar C-Type del 1951 (che vinse al debutto a Le Mans anche con l’ausilio dei freni a disco), una Mercedes-Benz 300 SL del 1957 (che a Bologna è nella versione roadster, prima vettura di serie ad adottare l’iniezione diretta della benzina, dopo le sperimentazioni effettuate nelle corse dalla Casa tedesca) e una Lancia Stratos del 1974 in livrea Marlboro (prima a montare i pneumatici ribassati Pirelli P7). Accanto a questo fantastico quartetto, la monoposto Cisitalia D48 (equipaggiata con un 4 cilindri in linea, schema diventato poi tra i più gettonati delle Case automobilistiche) e la OM 469 del 1922 (tra le prime sportive a montare i freni a tamburo di generose dimensioni con ampia calettatura, per consentire un’adeguato raffreddamento).
Oltre alla nostra esposizione, sono imperdibili alcune chicche, come quelle esposte allo stand di FCA Heritage: Fiat 131 Abarth Alitalia, Alfa Romeo Alfetta Gruppo 2, la Lancia Stratos, la Fiat 124 Abarth. Passeggiando nel padiglione 21, una sosta obbligata la merita senz’altro la collezione di Franco Meiners che per l’occasione ha portato a Bologna la Ferrari 512 S del 1971, la Formula 1 “312B3” del 1974 di Clay Regazzoni e la Peugeot 404 break utilizzata dalla Scuderia di Maranello negli anni Sessanta.
Allo stand ACI Storico molto ammirate la Lancia Fulvia HF 1.6 ex “muletto” ufficiale, la 124 Abarth di Darniche-Mahe, la 131 Abarth di Walter Rohrl, mentre a quello dell’ASI ampio spazio ai bolidi anteguerra, come la Lancia Lambda del 1929 e l’Aquila Italiana modello K del 1910.
Il Motorshow prosegue tutta la settimana: vale davvero la pena farci un salto, anche per ammirare le tante iniziative ed esibizioni che si svolgeranno nell’area esterna 48, come il Rally 30° Memorial Bettega, previsto il 9 e il 10.
Gaetano Derosa