Il 22 novembre 2017, l’ex capo del design Opel ha festeggiato il suo 90° compleanno. Il designer tedesco, che ha diretto il centro stile della Casa di Rüsselsheim dal 1952 al 1992, ha messo la firma su alcune delle più importanti auto della Casa del Fulmine.
Se la matita di Erhard Schnell ha tracciato le linee delle più iconiche vetture Opel dal secondo dopoguerra in avanti, lo si deve senz’altro agli americani della General Motors. Nel 1962 infatti, il colosso automobilistico statunitense, che aveva già acquisito la Opel nel 1931, comincia la costruzione dell’Opel Design Studio, una sorta di sancta sanctorum dove 120 tra i migliori stilisti di tutto il mondo avranno carta bianca per dare forma alle Opel del futuro.
IL DESIGN YANKEE CONQUISTA L’EUROPA
Il neonato centro stile, parallelamente allo sviluppo di modelli “popolari” (come la Kapitän, la Admiral e la Diplomat), accetta subito una sfida complicata e dal gusto “proibito”, se consideriamo la vocazione della marca (da sempre abituata a produrre auto funzionali ed economiche). Appena arrivato dal Michigan, il capo progetto Clare McKichan chiede infatti ai suoi designer di plasmare una dream car dal gusto americano che rispecchi, però, i gusti e le esigenze del mercato europeo. L’intenzione degli americani, infatti, è proprio quella di trasferire in Opel tutto il know-how di Detroit in tema di car design, dando così vita a una specie di Chevrolet Corvette in miniatura.
IL PAPÀ DELL’OPEL GT
A dirigere l’operazione è chiamato proprio Erhard Schnell, che lavora al progetto in maniera saltuaria (più o meno ogni due settimane, visto che il suo compito principale è lo sviluppo dei modelli Rekord e Kadett) e in segreto (a Detroit, il management non sa nulla). Il designer tedesco, all’epoca responsabile dell’Opel Advanced Studio, si cimenta così in bozzetti, maquette e modelli che presto daranno vita a un primo prototipo: la Experimental GT. La famosa linea “a bottiglia di Coca Cola” e la meccanica convenzionale (sospensioni della Kadett Rallye e motore 4 cilindri di 1,9 litri della Rekord), saranno anche gli elementi distintivi della vettura di serie, quell’Opel GT che ancora oggi fa sognare gli appassionati di tutto il mondo.
PURCHÉ SIA AERODINAMICA
Erhard Schnell ha lavorato al design Opel per lunghissimo tempo, curando con particolare attenzione l’aspetto dell’aerodinamica (principio cardine attorno al quale ha sempre sviluppato l’architettura delle sue vetture). Ha vissuto anni di “ordinaria amministrazione” (quei Sessanta in cui in Opel ci si limitava solo a “rinfrescare”, per così dire, il look dei modelli esistenti della gamma) e anni di maggior vivacità (proprio quei Settanta che videro la definitiva consacrazione della sua GT). La sua ultima creatura risale al 1989 ed è – non c’è da stupirsi – una coupé a 4 posti campionessa di aerodinamica, la Calibra. Prodotta fino al 1997 in oltre 230.000 esemplari, a 28 anni dal lancio la sportiva di Rüsselsheim è già un cult: in Italia esiste addirittura un Club dedicato al modello, il Calibra Club Italia, che conta un centinaio di soci e più di 1600 fan.
Alberto Amedeo Isidoro