Esattamente vent’anni fa vedeva la luce il prototipo Signum2, diventato poi un’originale vettura di serie. Le sue peculiarità? Grande, ma non ingombrante. Ricca, senza pretendere di essere lussuosa.
Le origini della Signum risalgono al 1997, anno in cui fece il suo debutto in società l’omonimo prototipo. La sua affermazione nel settore Automotive, però, arrivò nel 2000, quando venne presentata un’affinata evoluzione del prototipo. Decisamente anticonformista, la Signum2 piacque. Tant’è che il progetto divenne poi un modello di serie.
Look unconventional. Analizzati singolarmente, gli stilemi non presentavano particolari spigoli o marcature. In compenso, il loro particolare abbinamento conferiva al corpo vettura un aspetto anticonformista, dalla marcata personalità. Questo grazie (anche) a delle dimensioni calibrate ad hoc per ottenere l’effetto appena descritto, attraverso un passo lungo, un ridotto sbalzo posteriore, ampi passaruota e vistosi cerchi di lega da 19 pollici. Il tutto senza dimenticare i due elementi stilistici di maggior rilievo, rappresentati dal terzo montante sporgente e da fiancate decisamente larghe. Il look era infine completato da un tetto panoramico, interamente vetrato.
Soluzioni inedite per l’abitacolo. Esattamente come la carrozzeria gl’interni presentavano elementi inediti, degni di nota. Tirando la maniglia della porta, per esempio, i sedili anteriori ruotavano automaticamente verso l’entrata e, insieme al volante incassato nel cruscotto, semplificavano l’accesso. Una volta che il guidatore ruotava in avanti il sedile anteriore, il volante sporgeva all’infuori premendo un pulsante, cosa che rendeva ben visibile la strumentazione. Altro elemento caratteristico era la “pulizia” del tunnel centrale. La trasmissione, infatti, non si affidava a una classica leva meccanica ma a selezionatore di marcia, posto sulla consolle. Come anticipato pocanzi, nella primavera del 2003 la concept diventerà un modello di serie, basato sulla piattaforma della sorella Vectra. Ma questa è un’altra storia…