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Pebble Beach Concours d’Elegance: Beretta fa (quasi) centro al primo colpo

Solo un nonnulla toglie il piacere della vittoria di classe alla rara Porsche 550 RS Spyder del 1955 del celebre collezionista italiano. Che arriva seconda tra le “Postwar Racing Cars”, ma prima nel cuore dei presenti

«L’esperienza al “Concours” è indimenticabile per il numero e la qualità delle vetture partecipanti, per la favolosa location, il numero impressionante dei visitatori, la cortesia e disponibilità degli organizzatori e dei giudici». A dirlo è Ugo Gussalli Beretta, conosciuto nell’ambiente dell’automobilismo per le sue belle automobili e per essere da più di vent’anni il presidente della Scuderia Brescia Corse e noto in tutto il mondo per l’azienda da lui condotta, di proprietà della sua famiglia da più di cinquecento anni, la Beretta S.p.A.

Ugo Gussalli Beretta, accompagnato da Donato Benetti, segretario della Brescia Corse, ha portato in California la sua rarissima Porsche 550 RS Spyder del 1955, celebre per essere stata la prima vettura sulla quale apparve un alettone, nel 1956, anticipando di diversi anni lo sviluppo aerodinamico delle vetture da corsa. Settantasettenne, Gussalli Beretta da anni cullava l’idea di portare una delle sue auto al Pebble Beach Concours d’Elegance: la scelta è caduta sulla barchetta di Stoccarda, con la quale lui e Benetti hanno disputato alcune Mille Miglia ma anche corse all’estero, come la Ennstal Classic in Austria, soprattutto per la particolarità dell’alettone, che la rende un esemplare unico, protagonista di rango della storia delle competizioni. Per l’occasione, la 550 è stata sottoposta a un completo restauro della leggera carrozzeria in alluminio presso un noto atelier veneto, considerato il migliore d’Italia. Vettura ed equipaggio sono stati accolti in California con enorme interesse, con immediata intervista da parte di Jay Leno, pure lui appassionato collezionista.

«Trattandosi di un pezzo di storia dell’automobilismo, abbiamo deciso di portare la Porsche 550 al concorso più famoso al mondo, allo scopo di presentarla per la prima volta nella configurazione di quando correva con l’alettone e poi fare eventualmente gli altri concorsi “minori”. Ci intrigava l’esperienza del concorso di eleganza per l’ambiente e per le belle auto» racconta Beretta.

Tra gli incontri più cordiali, quelli con piloti come Jackie Stewart, celebrità televisive e cinematografiche, c’è stato quello con Clint Eastwood. L’attore e regista californiano è stato per anni sindaco di Carmel, la località sede del “Concorso Italiano”, una delle altre straordinarie manifestazioni tenute ad agosto in quella porzione di Californa. Gussalli Beretta ed Eastwood già si conoscevano: l’imprenditore italiano ha portato ad Eastwood un revolver identico a quello utilizzato da “Dirty Harry”, il famosissimo ispettore Callahan (la “g” esisteva solo nel doppiaggio italiano) da lui interpretato in cinque pellicole. La pistola è una “Uberti”, il marchio appartenente a Beretta famoso in tutto il mondo per le repliche delle armi più famose, utilizzate in quasi tutti i film.

Il vecchio Clint, in formissima nonostante i suoi ottantacinque anni, ha fatto roteare l’arma come faceva nei film di Sergio Leone, evitando di ricordare la sequenza di “Coraggio, fatti ammazzare”, dove Callahan intima ai rapinatori: «Posate l’artiglieria, sennò dovrete fare i conti con noi tre», ricevendo una irridente risposta, visto che si trovava solo. La celebre replica, mentre estrae la 44 Magnum, fu «Con Smith, Wesson e me», che da oggi sarà con me e una Beretta.

I due hanno poi parlato di Gabriele D’Annunzio e del suo Vittoriale a Gardone Riviera, ricevendo la promessa di Clint Eastwood che verrà presto a visitarlo, insieme al Museo Beretta. Ugo Gussalli Beretta e Donato Benetti, nei giorni seguenti, hanno girato tra Monterey, Carmel e Pebble Beach per assistere alle varie manifestazioni: «La quantità di auto e il numero delle manifestazioni collaterali, esposizioni, raduni è davvero incredibile per noi europei, come l’entusiasmo della gente e la quantità di fotografie che ti fanno. In più, le gare sul circuito di Laguna Seca lasciano senza fiato» ha spiegato Benetti.

La domenica, al Concours d’Elegance, le vetture partecipanti sono divise in numerose classi e categorie: la Porsche 550 RS Spyder del 1955, con un po’ di sorpresa generale, si è classificata al secondo posto di una delle categorie più importanti, la “Postwar Racing Cars”. A vincere è stata una Shelby Cobra Daytona, sempre del 1965, apprezzata dal pubblico anche perché costruita negli USA.

«Per la prima volta, il risultato è ottimo, eravamo qui per fare un’esperienza che è risultata favolosa e gli apprezzamenti sulla Porsche e il suo restauro sono stati univoci» ha commentato l’equipaggio italiano.

Come premio, Ugo Gussalli Beretta ha ricevuto una coccarda rossa con impresso il risultato e un trofeo che raffigura un’auto stilizzata in metallo: «Sicuramente mi piacerebbe tornare a Pebble Beach» ha commentato, «ma farlo come concorrenti è molto impegnativo sia in termini di tempo sia di impegno economico. Poi, particolare importante, le vetture vincitrici per cinque anni non possono più partecipare».

Per la cronaca, la vittoria assoluta del sessantacinquesimo Pebble Beach Concours d’Elegance è andata a un’ Isotta Fraschini Tipo 8A Cabriolet, dichiarata “Best of Show”.

Paolo Mazzetti

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