Ci siamo, il 2018 appena cominciato non ci regalerà solo un nuovo Governo (per quello occorrerà attendere l’esito delle elezioni politiche del 4 marzo), ma anche i nuovi vertici dell’Automotoclub Storico Italiano (Asi). E anzi, per la nomina del presidente, il rinnovo del Consiglio federale e la discussione del nuovo statuto, la scadenza è alle porte. L’assemblea è infatti prevista tra una manciata di giorni, il 13 gennaio, a Torino (con convocazione a partire dalle 10 e i risultati ufficiali, presumibilmente, non prima della serata).
Il 7 ottobre scorso era andata in scena la revoca del mandato dello “storico” presidente Roberto Loi, ai vertici dell’Ente da qualcosa come vent’anni e cioè dal lontano 1997 (1771 voti contro 1627 a favore). Ora la parola torna ai soci, o meglio ai cosiddetti “Grandi elettori” espressi dai 271 club federati (con un “peso” di voti variabile a seconda del numero di soci).
Quarantasei i “papabili” al ruolo di consiglieri (per undici posti, che si affiancheranno all’unico nome “rimasto in carica”: Alberto Scuro); tre quelli allo scranno di presidente (ma altri tre hanno ritirato la candidatura in queste settimane): oltre allo “sfiduciato” Loi (al centro nella foto), Gianni Marchetti (del Camer, Club Auto Moto d’Epoca Reggiano, a sinistra) e Maurizio Speziali (del Cateu, Club Auto-Moto Veicoli e Trattori d’Epoca Umbro, a destra). Tra i 12 consiglieri verranno poi indicati i due vicepresidenti.
Il nuovo Consiglio federale dovrebbe rimanere in carica per un anno e quattro mesi, cioè fino alla scadenza del mandato, prevista ad aprile 2019. Il condizionale, però, è d’obbligo, in quanto l’assemblea potrebbe chiedere e ottenere il rinnovo del mandato per i quattro anni previsti da statuto. Seguiremo comunque la vicenda con attenzione e tempestività massime e ve ne renderemo conto sia sul numero di febbraio di Ruoteclassiche sia qui sul nostro sito.
Dario Tonani