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Raduno Youngtimer e Ruoteclassiche, meeting alla padovana

Nella giornata di ieri, nel pieno della kermesse padovana Auto e Moto d’Epoca una quarantina di auto d’epoca si sono date appuntamento su Via Niccolò Tommaseo per partecipare all’immancabile Raduno Youngtimer e  Ruoteclassiche. Al termine dell’evento sono stati premiati i vincitori del concorso interno, suddiviso in cinque classi. Ecco chi sono!

Cosa vuol dire essere appassionati di automobili? Le risposte al quesito sono innumerevoli: c’è chi ha percorso 800 km in auto pur di condividere la sua passione con altri “impallinati” o, ancora, chi ha recuperato una vettura completamente danneggiata da un’alluvione. Tante altre ci arrivano dagli innumerevoli aneddoti raccontati dai proprietari di tante automobili meravigliose, che si configurano come gli ingredienti di una ricetta, semplice e gustosa, quella alla base del successo del quinto Raduno Youngtimer e Ruoteclassiche.

Gli aneddoti. Vi parlavamo di storie emozionanti e tra queste c’è sicuramente quella che ci racconta Mauro Minetti, habitué dei nostri raduni e proprietario dell’Alfa 75 2.0 Twin Spark del 1987: “Ho salvato questa Alfa 75 nel 2011. L’auto era in condizioni disastrose, resta qualche segno qua e là perché in generale preferisco le auto conservate. La carrozzeria è stata completamente ripulita, ma il lavoro maggiore è stato fatto per il recupero di meccanica e interni. Sono riuscito a mantenere quasi tutte le componenti, ho dovuto sostituire solo i pannelli porta e il sedile lato guida. Tra l’altro, questa è una delle poche con i parafanghi tondeggianti e i copriruota originali della ‘TS’ prima serie.” In esposizione anche una “diva” del cinema tedesco: l’Audi TT 1.8T (180 CV) Roadster, la stessa guidata dalla protagonista della fiction “Eau de Vie” girata a Vittorio Veneto da Bavaria Fiction. L’auto spicca per l’azzeccatissimo abbinamento tra la carrozzeria in Nimbus Grey e gli interni in pelle tabacco con cuciture incrociate “Baseball Glove”.  All’interno anche un modellino in scala 1:18 ne replica la configurazione, ma si tratta della versione più potente con 225 CV.

La schiera delle classiche. Vasto l’assortimento delle vetture, ordinatamente disposte su due file ai margini della strada. La compagine delle utilitarie spaziava dalla Oltcit Club 11R all’Autobianchi Y10 Turbo, passando per l’onnipresente A112 di Paolo Magon: il decano dei nostri raduni a Padova. Tra le compatte, una rarissima Volkswagen Golf II GTI “Digit” con strumentazione digitale e tetto apribile, le Lancia Delta 1300 e 1600 insieme ad una Fiat Uno Turbo IE: la stessa che trovate sulla copertina di Youngtimer di Maggio-Giugno 2020. 
Le berline? Lancia Thema Turbo IE prima serie, una rara Alfa Romeo 156 2.5 V6 e una Giulietta anni 50 in assetto corsa, veterana della regolarità e reduce della 1000 Miglia 1990 o, ancora, una Citroen CX 2000 Super. Una sola la “wagon” del gruppo, la Mercedes-Benz 250T (S123) in un’elegante livrea verde chiaro metallizzato con interni in tessuto marrone. 

A cielo aperto e chiuso. E via quindi con le roadster Alfa Romeo Spider, Mercedes-Benz SL 350 (R230) e Mazda MX-5 NB, qui con un particolare allestimento con interni in pelle Cartier e volante sportivo Nardi. In rappresentanza delle coupé c’erano l’Alfa Romeo GTV 2.0 V6 TB, le Ferrari Dino 308 GT4 insieme alla Testarossa, la Mazda RX-8, la Maserati Ghibli e la Mercedes CL500 (C215).
Un discorso a parte meriterebbero le Fiat Ritmo e la Seat Ronda del Registro Nazionale Fiat Ritmo, tutte in condizioni esemplari, presenti a Padova nelle versioni  Abarth, 75 e 85 Super oltre alla Ronda 1.2 GLX.

I vincitori. In mattinata, la giuria di esperti della redazione di Ruoteclassiche composta da David Giudici, Direttore di Ruoteclassiche; Carlo Di Giusto, Vicedirettore; Gaetano Derosa, Vice Caporedattore; il Direttore Creativo di Quattroruote Andrea Bellomo e il Social Media Manager Francesco Mosconi, ha individuato le auto candidabili nelle cinque categorie dell’immancabile concorso interno. E, nel pomeriggio, l’Area Aci Storico ha fatto da cornice alle premiazioni in cui sono stati annunciati i vincitori:

Il premio Long way run: quella che arriva da più lontano è stato attribuito a Vito Mazzarano, giunto da Capurso (Ba) a bordo della sua Mercedes-Benz SLK 200 Kompressor Evo del 2001. Visibilmente emozionato, il vincitore ha dichiarato: “Sono proprietario di quest’auto da cinque mesi, è un’auto fantastica e mi sta regalando tante soddisfazioni.”

Il premio It’s not the years it’s the mileage: l’anziana più rappresentativa se l’è guadagnato Marco Simeone, proprietario di una magnifica Ford Fiesta 1.3 Ghia del 1981, che ci spiega: “Questo modello era il top di gamma e, in aggiunta, aveva tutti gli optional. C’è il tetto apribile con tanto di foderino per il deflettore, l’antenna elettrica, la vernice bicolore e un vano con serratura nel baule”. E prosegue: “L’acquistai nel 2015, quando vivevo in Inghilterra. Era passata di mamma in figlio e la usavo come daily car, perciò l’ho fatta riverniciare anni fa e l’ho portata con me a Pescara quando sono tornato in Italia. Si viaggia bene con lei!”

Il premio Forever young: la più giovane è stato conferito a Marco Vincenti, che ha partecipato con la sua Mazda RX-8 del 2006. Anche quest’auto è una vecchia conoscenza della redazione, in quanto è stata una delle protagoniste del match Mazda su Youngtimer di Novembre-Dicembre 2020.

Il premio Italians do it better: l’italiana più seducente è stato consegnato a Roberto Cerutti, proprietario della Ferrari Testarossa del 1990. Vettura di per sé iconica, è giunta a Padova con la classica livrea Rosso Ferrari con interni cuoio. A conquistare la giuria sono state le condizioni e la pulizia, in particolare quella del vano motore. In tal senso un plauso è giunto dal Vice Caporedattore di Ruoteclassiche che ha dichiarato: “Aprire il cofano e vedere un V12 è sempre una gioia, questo che è ‘piatto’ ha un fascino particolare. Per questo i vani motore delle Ferrari, ma anche delle altre auto, dovrebbero essere tenuti così.”

Il premio Director’s cut: la preferita del direttore (e non solo, aggiungiamo) va alla meravigliosa Dino 308 GT4 di Diego Milani. Come spiega il Vicedirettore Carlo Di Giusto, intervenuto a nome del Direttore: “La Dino 308 non è stata tra le auto delle nostre wishlist ma questo esemplare, Avorio con interni azzurri, tenuto in maniera impeccabile è riuscito a farci vedere il modello sotto una nuova luce. Ed è per questo che desideriamo premiarla.”

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