Quattromila Citroёn di tutte le epoche, collezionisti e appassionati di ogni lignaggio e cinquantamila visitatori si sono dati appuntamento, dal 19 al 21 luglio, a metà strada tra Parigi e la Normandia per il “Raduno del Secolo”
È stato il momento clou dei festeggiamenti per i cent’anni della Casa, che dall’inizio del 2019 ha farcito il calendario di eventi e nel giugno scorso ha già invitato i giornalisti di tutto il mondo a Parigi per una mostra fotografica al Trocadero, un test drive tra passato e presente e una passerella di cento modelli blasonati nelle strade dove un tempo sorgevano gli stabilimenti Citroen.
Un concentrato unico di magia. Il “Raduno del secolo” però è stato un avvenimento a sé. Un happening di dimensioni viste raramente, e non solo in casa Citroёn. Vetture provenienti da tutta Europa (centocinquanta gli equipaggi italiani) che hanno attraversato mezzo continente, le più lussuose facendo tappe nei “relais chateaux”, molte con una roulotte al traino. Altre ancora avevano le tende sul tetto e sacchi a pelo che sporgevano dai finestrini, in un clima festoso che ricordava un po’ Woodstock, un po’ i pellegrinaggi americani all’ Area 51. Quasi altrettanto misteriosa è infatti la location dove si è svolto l’oceanico raduno: si tratta del sito de La Ferté-Vidame, il più segreto tra i luoghi di Citroën, e assai simbolico, perché dal 1938 è il centro delle prove e dei test sui prototipi. La Ferté, nasconde nel parco di un castello da lungo tempo diroccato, la sua grande pista, e su quell’asfalto si sono svolti anche i primi test dei prototipi della 2 CV.
La visione sul futuro. Citroën, sostenitrice dell’evento, ha fornito un interessante contributo al raduno con un’esposizione di quarantadue modelli. La mostra partiva dalle origini, evidenziando la storia, la gamma attuale e la visione della mobilità del futuro, rappresentata da due concept car. La prima era la Ami One Concept, presentata a Ginevra lo scorso marzo, la seconda la spettacolare 19_19 Concept. Quest’ultima rappresenta la ricetta della Marca dell’ultra comfort e della mobilità extra urbana. Reale manifesto Citroën, si tratta di un oggetto aerodinamico, tecnologico e dal design spettacolare: la forma è quella di una grande capsula trasparente sospesa sulle ruote. Con le batterie da 100 kWh, la trazione a quattro ruote motrici, combina due motori elettrici (uno anteriore e uno posteriore) e sviluppa una coppia di 800 Nm, per una potenza totale di 340 kW e un’autonomia di movimento totale.
Venti icone di stile e innovazione. In rappresentanza di cent’anni di storia erano esposti, negli spazi ufficiali dell’azienda, venti modelli di particolare significato: la Type A 10 HP, prima vettura commercializzata da Citroën a partire dal 1919 e anche la prima vettura francese prodotta in grande serie. La C3 5 HP; la Rosalie Cabriolet; la C6 G; la celebre Traction Avant, presentata nel 1934; il Type H, presentato nel 1947 e venduto a partire dall’anno successivo, il primo furgone a trazione anteriore prodotto su larga scala; la mitica 2CV; la Méhari, dalla carrozzeria interamente in materiale plastico, versatile e poliedrica, derivata dalla Dyane e dalla 2 CV. E poi, ovviamente, le ammiraglie che ancora oggi ci fanno girare la testa: dalla DS alla SM, la sempre moderna CX, presentata nel 1974 ancora modelli innovativi come GS e la XM di Bertone.
La delegazione italiana. Tornando alla rappresentanza italiana, vi facevano parte le piccole 2CV, le Dyane più popolari da noi che in madrepatria, le vetture da famiglia come le medie GS o le compatte Visa, qualche aerodinamica CX, e molte eleganti DS e SM. Passato il traforo del Monte Bianco e raggiunto il territorio francese, la carovana italiana ha percorso le strade Nazionali e Dipartimentali in direzione nord-est, per arrivare a Lione e poi, il giorno successivo, a Clermont Ferrand. Lì una visita speciale a l’Aventure Michelin, il museo dedicato al Bibendum, una storia che per quarant’anni, dal 1935 al 1975, ha legato Citroën a Michelin. Attraversata la verde Alvernia e ammirate le meraviglie gotiche della cattedrale di Chartes, i partecipanti italiani sono arrivati a La Fertè Vidame, venerdì in tarda mattinata, in tempo per sedersi sotto i tendoni a cominciare una scorpacciata di meraviglie a quattro ruote. Ma anche salsicce, formaggi e fiumi di birra e vino a volontà…