Il frutto di un’operazione della Guardia di Finanza di Genova diventa una mostra al Mauto di Torino.
Un nullatenente con in garage una Ferrari 360 Challenge Stradale, anche altamente personalizzata, e tante altre meraviglie come una Ferrari 430 Scuderia, una Testarossa monodado, una Lamborghini Diablo Anniversary… I garage coinvolti in realtà erano diversi e il proprietario delle vetture – come hanno dimostrato le telecamere della Guardia di Finanza del Gruppo I Genova che per circa un anno hanno raccolto prove nell’ambito dell’operazione “Rien ne va plus” – vi accedeva liberamente e guidava le auto, oggetto di un suo commercio illecito di veicoli storici e di lusso che proseguiva da anni. I veicoli risultavano tutti appartenenti ad altri: lui li comprava, li intestava a prestanomi, faceva denuncia di esportazione all’estero e li re-immatricolava a Monte Carlo, specie per quanto riguarda le supercar.
Nove complici. Nel Principato di Monaco entravano poi in gioco ulteriori personaggi che diventavano intestatari fittizi delle vetture. Erano per lo più conoscenti e persone della cerchia familiare del soggetto. Come la compagna, straniera e senza reddito, che risultava intestataria di tre Ferrari e una Lamborghini. Stessa cosa, più o meno, per i suoi fratelli, con redditi intorno ai 13-15mila euro l’anno. Questo individuo, alquanto meticoloso, conservava fascicoli di tutte le auto vendute, dai quali nell’indagine, condotta dalla Procura di Genova, si è risaliti alle 35 vendite in nero, effettuate dal 2013 al 2018, che hanno generato un debito da parte sua nei confronti dell’erario di 4,5 milioni di euro. In mezzo a questo giro illecito è capitata in passato anche una Ferrari 166 Inter del 1948 venduta a un collezionista canadese per un milione di dollari.
Nella “piazza” del Museo. Alcune delle auto sequestrate due anni fa dalle Fiamme Gialle a questo signore, che attualmente si trova sotto processo, erano già pronte per essere messe all’asta a Monte Carlo, nell’ambito dell’evento Classic & Sports Cars, e a Goodwood. Proprio nel Regno Unito è stata infatti recuperata una Lamborghini Murcielago LP 670-4 SV bianca grazie all’intervento dell’Interpol e di altri canali di cooperazione internazionale. Il sequestro è avvenuto in larga parte il 17 luglio di due anni fa, lo stesso giorno di quest’anno in cui è stata inaugurata la mostra che espone al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino 17 delle auto recuperate. Del resto perché tenerle in un garage della Guardia di Finanza, lontano dalla vista di tutti? L’idea proposta dai finanzieri di rendere visibili i veicoli è stata subito accolta con entusiasmo dal management del Museo. Anche se l’emergenza sanitaria dovuta al Covid ha fatto posticipare l’inizio dell’esposizione, che era previsto qualche mese fa.
Ottimo stato di conservazione. Le vetture sono italiane, tranne una Chevrolet Corvette C1 Cabrio, una Porsche Boxter e una Rover Mini Cooper. Fra loro anche una Fiat 600 Multipla D, due Bianchina, di cui una Cabriolet, una Gamine Vignale, una 500 americana Froggy Eyed trasformata in Jolly e una super accessoriata Isetta bicolore (BMW). Tutte in buonissimo stato. Totale, circa un milione di euro di valore, comprese tre moto Harley Davidson. “Il Museo avrà un ruolo anche nella conservazione dei veicoli”, ha specificato la direttrice Mariella Mengozzi durante l’apertura della mostra. “All’interno abbiamo un centro di restauro con un gruppo di lavoro e partner esterni specializzati con i quali eseguiamo la manutenzione della nostra collezione e in questo caso sarà ancora più importante far rimanere integri qualità e funzionalità dei mezzi, o addirittura aumentarlo in linea con il loro prestigio, facendo sì che si raggiungano i valori adeguati nel momento della vendita”. Già, perché se il soggetto sarà condannato i prossimi step saranno la confisca da parte dello Stato e la messa all’asta delle vetture. Ragione in più per visitare la mostra se avete in mente di fare shopping.