Il prossimo 14 maggio, in concomitanza del prestigioso Grand Prix de Monaco Historique, RM Sotheby’s offrirà la possibilità di acquistare direttamente da Nigel Mansell le auto più significative della sua collezione.
Raramente, forse mai più, ci sarà un’altra chance di acquistare due auto di Formula Uno completamente originali dal loro proprietario: un pilota campione del mondo, che le ha amate e curate dal giorno in cui sono state ritirate dalla pista. Le monoposto, conservate in condizioni eccelse sono a Ferrari 640 con cui vinse due gare del Campionato F1 del 1989, l’incredibile Williams FW14 del 1991, telaio n. 5, con cui Mansell vinse cinque Gran Premi e nota in tutto il mondo, come “Senna Taxi”, vincitrice del GP di Gran Bretagna.
La 109. Una Ferrari V12 da competizione può considerarsi la vetta massima raggiungibile da qualsiasi collezionista, in particolare quelli impallinati con il motorsport. La Ferrari 640 del 1989, telaio n. 109 è una di queste auto.
Questa monoposto rappresenta una pietra miliare nella storia del Cavallino perché è stata la prima delle Ferrari F1 a essere dotata di un cambio semiautomatico.
Nel febbraio 1989, la vettura con telaio 109 venne presentata alla stampa come la prima auto del team Ferrari ad essere annunciata senza Enzo Ferrari. Questo stesso telaio venne affidato al neoacquisto Nigel Mansell.
La scalata del leone. Dopo i difficili test pre-stagionali in cui l’auto aveva dimostrato di essere inaffidabile, Mansell scese in pista a Jacarepaguá, Rio de Janeiro, il 26 marzo 1989 senza grandi aspettative. Mansell si qualificò al sesto posto mentre il suo compagno di squadra, Gerhard Berger non andò oltre il terzo posto. L’inglese si fece strada avendo la meglio su piloti del calibro di Ayrton Senna, Alain Prost e Nelson Piquet, vincendo la sua gara di debutto con la nuova Ferrari e distanziando Prost di oltre sette secondi. Sebbene l’auto si fosse dimostrata meno affidabile nel corso della stagione, la “telaio 109” vinse un’altra gara in Ungheria, dove “Il Leone” si qualificò dodicesimo ma si impose sull’intera griglia per vincere all’Hungaroring, registrando il giro più veloce e compiendo un memorabile sorpasso su Ayrton Senna.
Mansell ebbe modo di tenere con se il telaio 109 a partire dal gennaio 1990 e venne aggiunta alla sua collezione personale di auto, accompagnata dalle stesse ruote con cui ha tagliato il traguardo alla fine della sua carriera. L’auto è completa e, dal 1989, non è stata più toccata da meccanico alcuno. La stima per questo gioiello è compresa tra € 2.500.000 € 5.000.000.
L’era moderna. Per gli appassionati di automobilismo, la Williams FW14 progettata da Adrian Newey non ha bisogno di presentazioni: con questa monoposto iniziava una nuova era di sofisticazione tecnica e di dominio per il team Williams, culminato con la vittoria del campionato del mondo nel 1992.
Nel 1991 la Williams FW14 dimostrò di avere il passo per battere qualsiasi auto sulla griglia e Mansell stesso dimostrò di avere la velocità per battere i migliori piloti del mondo. “Il Leone” prese il volante della FW14-5 a Magny-Cours, dove si assicurò la sua prima vittoria nel Campionato di Formula 1 del 1991. Questo fu presto seguito dalla pole position e dalla vittoria assoluta al Gran Premio di Gran Bretagna, dove la vettura con telaio FW14-05 dominò l’intera gara, terminata con un enorme vantaggio (42,293 secondi) davanti all’ex compagno di scuderia Gerhard Berger, su McLaren MP4/6.
Iconica. Ma al netto della vittoria, la FW14-5 passò alla storia per uno dei momenti più belli nella storia del motorsport. Ayrton Senna, che tagliò il traguardo in quarta posizione, finì il carburante 58° giro. Durante il suo giro della vittoria, Mansell si fermò per dare un passaggio a Senna e sancire una delle immagini più iconiche nella storia della Formula 1. Mansell continuò la sua marcia vincente con la FW14-5, trionfando al Gran Premio di Germania e a Monza, concludendo con un vantaggio di 16,262 secondi su Senna.
A quel punto nel Campionato Piloti 1991, c’era tutto da giocarsi: solo 18 punti separavano Mansell da Senna e c’erano ancora quattro gare rimaste. Al Gran Premio di Spagna, Mansell e Senna duellarono intensamente nelle prime fasi della gara. A pochi millimetri l’uno dall’altro sul rettilineo principale, i due giganti del motorsport dipinsero un’altra immagine cult del motorsport. Ad avere la meglio fu Mansell che ottenne un’altra pole position.
Senza cuore. La Williams FW14 aveva dimostrato di essere estremamente competitiva e la combinazione tra il telaio numero 5 e il talento di Mansell dettero vita a una combinazione perfetta. Alla fine della stagione 1991, Williams regalò a Mansell il telaio FW14-5 in riconoscimento del suo straordinario successo.
Come la Ferrari 640, anche questa monoposto è rimasta in suo possesso negli ultimi 30 anni. Questa, tuttavia, è priva del suo motore Renault V10, rilevato da Renault alla fine della stagione.
Quest’auto rappresenta una sorprendente opportunità di acquisire una delle auto di Formula 1 più venerate dell’era moderna, con il plus di acquistarla direttamente dal suo pilota. La stima? Da €1,500,000 a €3,000,000.
Il ritorno dei campioni. La collezione comprende anche un’altra auto da corsa in cui Mansell ha assaggiato la vittoria: la Reynard 2KI GP Masters Car del 2005, guidata due volte alla vittoria da Mansell nel Grand Prix Masters Series del 2006. Basata sulla Reynard 2KI Champ Car del 2000 è alimentata da un motore V-8 da 3,5 litri, che eroga più di 650 CV. Questa serie di auto da corsa, tutte identiche, venne lanciata nel 2005, con ex piloti di Formula che tornavano a duellare in condizione di parità. Con il famoso “5 rosso” sulla parte anteriore, con quest’auto Mansell ha vinto a Kyalami in Sudafrica e in Qatar, al Losail International Circuit.
Dopo la conclusione della stagione agonistica, l’auto è stata aggiunta alla Nigel Mansell Collection rimanendo in perfetto stato di conservazione. Stima: € 100.000 – € 150.000).
Tre ruote a 200 all’ora. La Modulo iC del 1992, numero di telaio 001 venne regalata a Nigel Mansell alla fine della stagione 1992, dopo essere stata guidata per la prima volta da lui nel paddock di Monza, al termine delle qualifiche che lo videro in pole position per il Gran Premio d’Italia 1992. Si tratta della prima Modulo prodotta e, precedentemente, apparteneva al suo progettista, Carlo Lamattina. Il veicolo, con tre ruote, due posti e un frontale ispirato a quello delle auto sportive, era alimentato dal motore della BMW K75S e può raggiungere i 200 km/h.
La Modulo iC è parte della collezione di Nigel Mansell da quasi 30 anni e viene presentata con una lettera di Lamattina, una brochure d’epoca e fotografie di Mansell con il veicolo a Monza. Stima: €5.000 – €25.000.
Copia d’autore. La Birkin 7 Sprint del 1991 è una kit car di produzione sudafricana, accuratamente basata sulla famosa Lotus Seven. L’auto venne importata nel Regno Unito nel 1991 e acquistata nuova da Nigel Mansell, che ha goduto di un uso corretto della Birkin, mentre per gran parte della vita del veicolo è stato tenuto in deposito come gran parte della collezione. (Stima: € 10.000 – € 15.000).
Tutte le foto della collezione per gentile concessione di Tom Gidden.
Immagini Ferrari d’epoca per gentile concessione della Mansell Collection
Immagini d’epoca Senna/Mansell per gentile concessione di Sutton Images.