È vero o no che supera i 190 km/h ufficialmente dichiarati? Si chiedevano due autorevoli riviste automobilistiche inglesi. Per fugare ogni dubbio, la Casa allestì una versione speciale e la portò sul famoso circuito francese. In una settimana polverizzò numerosi record e nessuno dubitò più delle sue doti. La vettura protagonista di quell’evento storico ritorna oggi attraverso l’interpretazione di un collezionista
Fu nel 1949 che scoppiò una polemica sulle doti velocistiche della Jaguar “XK 120”, una sigla che lasciava volutamente intendere che la vettura potesse raggiungere le fatidiche 120 miglia orarie (193 km/h).
Nel 1951, dopo che la rivista “Autocar” non era riuscita a superare in prova i 185 km/h, la Jaguar decise di rendere disponibile anche il motore in versione spinta SE (Special Equipment), sulla quale erano state introdotte alcune migliorie già apportate alla “C Type”. Tali modifiche includevano alberi a camme di diverso profilo, nuovi pistoni, una speciale testa cilindri con condotti di aspirazione più diretti, nuovi carburatori SU H8 da 2 pollici e doppio impianto di scarico.
Con un incremento di potenza di 20-30 CV per un totale di 180-190 CV, il temperamento della “XK 120” mutò in misura decisiva. La vettura si accinse così ad affrontare l’impegnativa prova di durata sulla pista di Linas-Monthléry. Dal 5 al 12 agosto 1952 girò sette giorni e sette notti di fila, percorrendo oltre 27.000 km alla velocità media complessiva di 100,31 miglia orarie (quasi 162 km/h) e stabilendo quattro primati mondiali e cinque internazionali.
La “nostra” “XK 120” si ispira liberamente alla vettura protagonista di quello storico evento. Costruita nel 1952 e importata in Italia, è stata oggetto di un restauro completo e di alcuni aggiornamenti tecnici (freni a disco, pneumatici maggiorati…) che la rendono più idonea a circolare nel traffico.
La “XK 120” nacque di getto dal fiuto geniale di William Lyons, grande patron della Jaguar, che ne allestì il prototipo in sole sei settimane, appena in tempo per il Salone dell’Automobile di Earl’s Court del 27 ottobre 1948. Grande il successo anche negli Usa: gli attori più in vista di Hollywood, i campioni più popolari dello sport e i giovani leoni dell’alta borghesia fecero a gara per accaparrarsi la macchina del momento.