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SI FA PRESTO A DIRE RILEY

Tra la fine degli anni 20 e i primi anni 30 la Riley produsse alcune delle migliori piccole auto sportive del mondo. Grazie alle loro numerose vittorie, i modelli che ne portano il nome (“Tourist Trophy” e “Brooklands”) e altri vincenti – come le “MPH” o le “Sprite” – sono oggi assai ambiti dai collezionisti. Le caratteristiche e l’età le rendono ottime per le gare di regolarità, in virtù di un elevato coefficiente. Sfortunatamente, non tutte le Riley che partecipano alle gare sono state costruite negli anni 30.

Sull’esempio di alcuni rari esemplari da corsa, costruiti da privati utilizzando il telaio della Riley “Kestrel”, una bella berlina con carrozzeria famosa per le “sei luci” laterali, le “Special” si sono moltiplicate. Alcune di queste sono autentiche auto d’epoca, ma costruite trent’anni più tardi: negli anni 60, in Inghilterra si costruivano le “hillclimb special” per correre in salita. Su un vecchio telaio Riley venivano montati componenti poco costosi, come quelli della Vauxhall “Viva” o della MG “Midget”.

La carrozzeria, in alluminio, era sempre ispirata a modelli sportivi degli anni 30. Molti di questi esemplari sono ancora presenti Oltremanica, dichiarati come tali. Molti altri sono passati per le mani di abili artigiani che, montando motori Riley dell’epoca corretta, li hanno contestualmente fatti invecchiare di alcuni decenni.

Con telai e motori originali dell’epoca, sono così venuti alla luce esemplari mai esistiti prima, eppure molto simili alla “Nine MPH” di soli 1101 cm3, che fu seconda assoluta alla 24 Ore di Le Mans del 1934, dietro l’Alfa Romeo “8C 2300” di Chinetti e davanti a vetture ben più potenti.

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