La 1000 Miglia riparte dalla sicurezza: dal 22 al 25 ottobre saranno 400 le auto che daranno vita alla 38° edizione della Freccia Rossa. Un protocollo anti-Covid dettagliato e rigoroso tocca concorrenti, organizzazione e pubblico: taglio delle presenze degli appassionati sino a due terzi nei luoghi cult della corsa più bella del mondo. Grandi assenti gli equipaggi argentini, americani e giapponesi. Resta l’attesa per il 20 ottobre per le ultime novità annunciate on il nuovo DPCM.
Il Covid 19 non frena la Mille Miglia che giovedì 22 ottobre prenderà il via come tradizione da Viale Rebuffone a Brescia per la sua consueta cavalcata lungo l’Italia. Un appuntamento irrinunciabile con 400 auto storiche, come ha detto il sindaco di Brescia Emilio Del Bono che ha invitato “tutti gli appassionati a recarsi giovedì lungo viale Venezia per assistere alla partenza di questa eccezionale edizione autunnale della Freccia Rossa”. Già, un’edizione straordinaria questa di ottobre 2020 della 1000 Miglia Storica il cui cambio di calendario è stato imposto dall’emergenza Coronavirus. Una pandemia che ha privato la Freccia Rossa 2020 di molti equipaggi stranieri, americani e giapponesi, obbligati nel caso di partecipazione ad una doppia quarantena, così come ha di fatto visto l’impossibilità per molti concorrenti argentini e brasiliani di prendere parte alla Corsa più bella del mondo. “Abbiamo perso così non solo importanti piloti come Juan Tonconogy e la moglie Barbara Ruffini, vincitori del 2018, ma anche diversi e importati auto come Ferrari, Bugatti e Maserati da corsa che tuttavia abbiamo giù opzionato per l’edizione del 2021 che tornerà a maggio”, come sottolinea l’Ad di 1000 Miglia srl, Alberto Piantoni.
Due leggende. Ancora una volta peraltro nella storia della 1000 Miglia il destino della corsa e del Giro d’Italia ciclistico marciano in parallelo e si intrecciano: come il Giro d’Italia è partito ad ottobre per arrivare il 25 a Milano, la 1000 Miglia parte il 22 da Brescia e tornerà il 25, passando per Bergamo ma evitando nonostante le previsioni il capoluogo lombardo per la concomitanza dell’arrivo del Giro. Del resto nel 1927, all’origine della gara di velocità bresciana, Aymo Maggi e Franco Mazzotti fecero ricorso all’organizzazione della Rcs della Gazzetta dello Sport (il cofondatore della corsa Giovanni Canestrini era una nota firma della ‘rosa’…) per avere una leva forte nei confronti del regime e garantirsi l’assenso delle autorità per una gara di velocità tra auto su strada.
Un autunno di corsa. Lo slittamento di data offrirà dunque un panorama diverso alla carovana delle oltre duemila macchine impegnate nell’evento nel pieno dei colori dell’autunno: “La 1000 Miglia è un viaggio dentro un Paese meraviglioso: sì, l’evento ha ormai poco della corsa sportivamente intesa, ma ha tantissimo del viaggio nella cultura e nei luoghi della leggenda italiana. Un viaggio meraviglioso in luoghi meravigliosi. Il tutto nella massima sicurezza per tutti”, come ha rimarcato stringato Maurizio Arrivabene, membro del board di 1000 Miglia srl e volto legato al mondo delle corse delle rosse di Maranello sino allo scorso anno. Ma durante la conferenza online di presentazione di questa trentottesima rievocazione, i toni si sono soffermati a lungo sulle disposizioni date sia dall’autorità che da un apposito tavolo tecnico sul tema Covid 19 che conta anche dei virologi: “Gli accessi ai luoghi di assembramento della 1000 Miglia saranno presidiati e custoditi da un servizio di sicurezza privato e dalle istituzione, la dove di loro competenza. Per la tutela sanitaria 1000 Miglia srl si avvale della collaborazione con ‘Antares Vision’ per i rilevatori a distanza delle temperature e la verifica degli accessi e dei numeri ammessi e di una sinergia col gruppo ‘Leonardo Finmeccanica’ per godere di tecnologie avanzate di prevenzione. Sin da ora saranno limitati gli accessi ai luoghi cult (come appunto piazza Vittoria a Brescia per le punzonature, l’area dei paddock e delle verifiche di Brixia Expo, l’arrivo a Roma o nelle altre città…) con una riduzione sino a due terzi delle presenze tradizionali e prevedibili. Misure che saranno fatte rispettare con l’ausilio di personale e agenti comandati da questura e Prefettura nonché della Polizia Locale” continua l’ad Piantoni.
Le misure. In questo senso la prima sforbiciata è stata data ad esempio al numero dei fotografi privati e delle agenzie accreditati ( negli anni scorsi erano sino a 1.200…): 1000 Miglia srl ha chiuso un accordo con Ansa per cui le foto dell’arrivo e delle premiazioni saranno distribuite solo dall’agenzia. Una declinazione della sicurezza poi che agisce sui tre aspetti della manifestazione: concorrenti, operatori dell’organizzazione e pubblico. “Lo stesso sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, ha già emanato un’ordinanza che prevede che nei giorni precedenti, durante e dopo l’arrivo di 1000 Miglia è obbligatorio indossare la mascherina all’aperto” è stato annunciato oggi. Il problema sulle misure di sicurezza riguarda gli equipaggi, in attesa del nuovo DPCM del premier Conte, atteso a giorni: “Per ora è certo che gli equipaggi sono tenuti ad indossare la mascherina e a rispettare ovunque le distanze sociali. Stiamo parlando di 800 persone solo loro… L’unica deroga è nel caso di congiunti. Poi come organizzazione abbiamo predisposto un protocollo anticovid che prevede tutte le possibili situazione, ivi comprese quelle di equipaggi che fossero colti da febbre durante la gara: saranno tutti riaccompagnati a Brescia e sottoposti a prescindere alla quarantena obbligatoria” continuano dall’organizzazione.
Il DPCM. L’ultima parola dall’organizzazione sarà comunque detta il 20 ottobre, data della presentazione in Loggia – ma via streaming – di questa 38° edizione: sino ad allora il percorso, l’accoglienza nelle città e tante regole potranno essere suscettibili di cambiamenti magari anche significativi. “1000 Miglia srl resta in collegamento con tutte le Prefetture coinvolte dal transito ed a oggi non abbiamo riscontri di blocchi o di problematiche al transito. Abbiamo comunque sempre pronto un piano B che ogni passaggio, ivi compreso per eventuali problemi di maltempo che in questo momento toccano il Giro d’Italia che si sta interrogando sul taglio di alcune tratte problematiche dopo le piogge ed i disastri di settimana scorsa”.Sullo sfondo resta dunque un grande sforzo legato alla sicurezza e al garantire a tutti una buona Mille Miglia senza ricadute. “Il nostro protocollo potrebbe diventare patrimonio comune ad ogni manifestazione motoristica di livello e ancora una volta questo rappresenta un orgoglio” proseguono dall’organizzazione, mentre spiegano che da 25 addetti il personale della gara passa per una settimana a 2000 soggetti coinvolti.
C’è voglia di normalità. A margine conferme anche per la nuova edizione della Coppa delle Alpi: “Si correrà tra Italia, Austria e Svizzera dal 21 al 24 gennaio 2021 e sarà l’ultima gara conclusiva dei grandi eventi 2020 con arrivo a Saint Moritz dove infine si correrà su un inedito circuito sul lago ghiacciato”. Questo perché 1000 Miglia vuole rappresentare la ripartenza verso la normalità. Un simbolo d’Italia che riporta ai valori del paese attraverso la caparbietà di chi crede che ripartire in sicurezza è davvero possibile.