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SPECIALE SCOOTER

Lo scooter, una rivoluzione che partì in sordina. In un agile volumetto di 128 pagine, allegato al prezzo speciale di 9,90 euro al numero di ottobre (solo rivista, 5,20 euro), Ruoteclassiche ne rivisita le tappe fondamentali.

Chi lo inventò pensava solo di dare a donne e sacerdoti la possibilità di andare in moto senza patire l’imbarazzo delle loro vesti fluttuanti. Fu all’inizio del secolo scorso, in Inghilterra. Ma la novità non ebbe successo. Finita la seconda guerra mondiale lo scooter fu nuovamente inventato. Questa volta in Italia.

Lo spunto, per la Piaggio di Pontedera, fu quella di smaltire le piccole ruote dei carrelli d’aereo che affollavano i magazzini; per l’Innocenti di Milano, riconvertire la propria produzione sfruttando l’esperienza maturata nella realizzazione di tubi. L’idea, nel primo caso, fu di Corradino d’Ascanio, che batté sul filo Ferdinando Innocenti, geniale anche lui, uscendo per primo del mercato con la “Vespa”.

La “Lambretta” arrivò subito dopo. Fu tale il successo di entrambe che non ci fu Casa motociclistica che non tentasse a sua volta la stessa impresa. Gli scooter di quegli anni sono diventati oggi ambiti oggetti da collezione.

Ruoteclassiche, nel corso dei suoi 20 anni non poteva dimenticarli. In questo volume è stata raccolta una selezione del pubblicato (fino al 2004), partendo da tre speciali fascicoli di Motoclassiche (1993), oggi introvabili, che affrontano in modo esaustivo i temi “Vespa”, “Lambretta” e “Gli altri scooter”.

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