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Stella Alpina 2020: la regolarità è ripartita

Mario e Roberto Crugnola, rispettivamente padre e figlio, si sono aggiudicati la 35esima edizione della Rievocazione Storica della Stella Alpina 2020. A seguire, sui gradini più alti del podio, Riccardo Roversi con Michele Bellini e Michele Lafortezza navigato dalla moglie Ilaria Carturan.

Se c’era un organizzatore in grado di rompere gli indugi dopo il lockdown che ha completamente paralizzato il nostro Paese, comprese le gare di regolarità, e di “rischiare” su un evento di rilevanza internazionale, quello era Canossa Events. Da anni spalla di appoggio della Scuderia Trentina nella preparazione della Rievocazione Storica della Stella Alpina, questo fine settimana ha condotto in porto un’edizione per nulla scontata.

70 al via da Trento. Tantissimi gli iscritti, se consideriamo le numerose limitazioni imposte dai recenti decreti emanati per contenere l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Una cinquantina le Ferrari, tra moderne e storiche, e solo una ventina le auto d’epoca, sulle quali ha pesato l’incertezza di poter confermare la parte sportiva della Stella Alpina ripiegando su quella puramente turistica, che ha probabilmente dissuaso molti regolaristi dall’iscriversi.

Un segnale forte di ripresa. E invece è andato tutto come da previsioni. La gara si è svolta regolarmente e senza alcun intoppo, con grande gioia e soddisfazione non solo degli organizzatori, ma anche dei partecipanti. I concorrenti hanno dovuto affrontare 45 prove cronometrate e cinque prove di media con ben 10 rilevamenti nascosti. Nella prima tappa di venerdì conducevano la classifica Roversi-Bellini su Fiat 1100/103 del 1954, ma dopo la seconda tappa di sabato la classifica si è completamente stravolta e Roberto Crugnola insieme al padre Mario, su Lancia Fulvia 1600 HF del 1971, ha conquistato la prima posizione senza più cederla agli inseguitori. Ottima anche la gara di Lafortezza-Carturan, su Lancia Fulvia Coupé 3 del 1976, una giovane coppia che si è messa in luce lo scorso anno al Trofeo Nazionale Regolarità, e che dopo una grande rimonta si è meritatamente conquistata la terza posizione assoluta. Si è difeso bene anche il nostro equipaggio ufficiale, Bottini-Di Giusto, classificatosi nelle prime dieci posizioni.

Un percorso notevolmente rinnovato. Partiti venerdì 26 giugno alle 15.30 dall’aeroporto Gianni Caproni di Trento, gli equipaggi della Stella Alpina hanno affrontato il tracciato della celebre cronoscalata Trento-Bondone, passando dalle romantiche rive del lago di Toblino e facendo una prima sosta presso le cantine omonime nel comune di Sarche. Si è poi proseguito per la conclusione di questa prima tappa fino a Madonna di Campiglio, perla delle Dolomiti di Brenta, meta storicamente prediletta dalla Principessa Sissi e dall’Imperatore d’Austria, che tuttora conserva il suo fascino esclusivo.

Le Dolomiti hanno fatto da cornice. La tappa di sabato 27 giugno si è svolta lungo un percorso di circa 250 chilometri. La mattina ha visto protagoniste la ridente Val di Sole, passando per Folgarida, e la Val di Non, con i suoi paesaggi di rara bellezza, per poi raggiungere la piana Rotaliana tra straordinari vigneti e Cavalese, rinomata cittadina della Val di Fiemme. La cima del passo Lavazè ha accolto gli equipaggi dopo la sosta per il pranzo, per poi ridiscendere in val dell’Adige verso il Passo della Mendola, al confine tra le province di Bolzano e Trento. Al ritorno a Madonna di Campiglio, la giornata si è conclusa con una cena in quota al Rifugio Bosh, in Località Grostè.

La tappa conclusiva. Domenica 28 giugno la Stella Alpina ha salutato Madonna di Campiglio per scendere fino al lago di Tenno, caratteristico per le sue acque turchesi e le sue rive rigogliose, e si è conclusa nella magnifica Villa Bortolazzi di Trento, ciliegina sulla torta di questa edizione post Covid, dove si è consumato il pranzo e si sono svolte le consuete premiazioni. Obiettivo decisamente raggiunto: possiamo ripartire.

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