A metà anni 2000, i fasti sportivi cominciano a sbiadire e, per la Casa delle Pleiadi è tempo di ripensare la berlina media, anche nell’ottica di una maggior sicurezza e di una fruibilità a tutto tondo in un segmento particolarmente affollato e combattuto.
La terza generazione della Subaru Impreza venne commercializzata nel 2007, in modo quasi inaspettato: appena un anno prima c’era stato l’ultimo restyling del modello “GD”. Questa volta i tecnici giapponesi presentarono una vettura completamente inedita. Innanzitutto, la nuova Impreza debuttò in variante hatchback cinque porte, un’architettura del tutto inusuale per quest’auto, legata fino a quel momento alla classica formula tre volumi.
Più matura e sofisticata, la Impreza era complessivamente più grande, con un passo più lungo (10 cm) ma, per l’assenza del volume posteriore risultava più corta di 4 cm e più leggera rispetto al passato. Al vertice della gamma, come sempre, la Impreza WRX STI: forte ora di ben 300 CV che le consentivano di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 5,2 secondi e toccare i 250 km/h.
La gamma. Un anno dopo, accontentando gli aficionados del modello, poco propensi ad un simile cambio d’immagine, la Impreza venne riproposta anche nella classica configurazione tre volumi (GH).
Intanto, le motorizzazioni rimasero le stesse della generazione precedente, con l’aggiunta di un raffinato motore diesel boxer a quattro cilindri.
Come avvenuto per la seconda serie, la nuova Impreza venne proposta anche a GPL e in diverse linee di allestimento (compresa la variante “XV” con le protezioni in plastica grezza), in modo da poter espandere il ventaglio dell’offerta. Ciò consentiva alla Subaru, un po’ in difficoltà in quegli anni, di abbracciare anche la clientela meno sportiva ma alla ricerca di un’auto solida, parsimoniosa e sicura in tutte le condizioni d’uso.
Sul piano tecnico, lo schema complessivo rimase invariato ma il telaio venne irrigidito e, sempre sul fronte della sicurezza, debuttavano nuovi airbag a tendina e il elettronico della stabilità. Prodotta fino al 2014, la terza fu l’ultima generazione a mantenere la nomenclatura “Impreza” su tutti i mercati.
Linee parallele. L’arrivo della quarta generazione è datato 2016, quando la Subaru Impreza venne proposta inizialmente per i soli mercati giapponese e americano. Due le varianti di carrozzeria: hatchback e berlina, indicate con le sigle GP e GJ.
Dal punto di vista commerciale, infatti, la Impreza e la sua derivata sportiva WRX, erano considerate modelli a sé stanti. La Subaru WRX portò al debutto il nuovo motore boxer FA20F: un due litri a iniezione diretta con turbocompressore orizzontale, progettato per fornire erogazione ed efficienza esemplari. L’avanzato impianto DAVCS (doppio controllo attivo delle valvole) garantiva valori importanti di potenza e coppia, unitamente ad un risparmio di carburante e una migliore stabilità al minimo. Il tutto a fronte della consueta precisione di guida e la proverbiale tenuta, assicurata dalla trazione integrale simmetrica.
La WRX erogava così 268 CV a 5,600 giri/min e una coppia massima di 350Nm disponibile tra 2.400 e 5.200 giri/min, per Subaru, la banda ottimale per apprezzare le prestazioni emozionanti del modello.
Entità distinte. Sulla più performante STI rimaneva il classico motore EJ257, rivisto ancora una volta per stare al passo coi tempi. All’iniezione diretta vennero abbinati due turbocompressori, spostati nella parte anteriore nell’avantreno consentendo inoltre, di ripartire meglio i pesi. La rimappatura della centralina ne elevò la potenza a 310 cavalli, ma con una differente erogazione della coppia, la più sanguigna STI spostava la zona rossa del contagiri a 7.100 giri/min.
Le due varianti differivano anche per lo sterzo: sulla WRX il servosterzo era di tipo elettro mentre sulla STI era di tipo idraulico.
L’ultima nata. Negli ultimi tre decenni si sono susseguite innumerevoli versioni speciali, così come sono nate molte community sparse ai quattro angoli del globo, accomunati dalla volontà di celebrare la leggenda Subaru. In 30 anni di onorata carriera, la Impreza ha percorso molta strada, divenendo a tutti gli effetti un’icona del motorsport contemporaneo: i tre campionati costruttori consecutivi, oltre al grande prestigio per la Casa delle Pleiaidi segnarono un primato, consentendo a Subaru di essere la prima casa automobilistica giapponese a raggiungere questo risultato.
Nel 2022, la Subaru WRX si ripresenta in veste totalmente rinnovata, declinata nelle varianti berlina e, per la prima volta, Sportswagon. Con la sua voce rauca e aggressiva, la quinta generazione della gamma Subaru WRX continua a mantenere la promessa di una guida chirurgica e adrenalinica, garantiti da un telaio accurato dal punto di vista dinamico e robusto da quello della sicurezza.
Ma, pur con un altro nome, è palese l’imprinting dell’antenata Impreza: un simbolo dell’eccellenza tecnica giapponese.