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Trabantiamo, da Torino a Berlino con una Trabant

Comincia oggi il viaggio di quattro giovani appassionati italiani con una Trabant. Tre settimane nei luoghi che, trent’anni fa, furono teatro di un cambiamento epocale per il mondo occidentale

Il 9 novembre si festeggeranno i trent’anni dalla caduta del muro di Berlino, che divideva la città tra Est e Ovest. Un evento che cambiò il mondo, aprendo di fatto la strada alla riunificazione tedesca. Uno sciame di piccole Trabant a due tempi varcava i confini della libertà. Ora quattro giovani appassionati italiani partono da Torino con un esemplare della mitica utilitaria della Germania Est per ricordare l’evento e raggiungere la capitale tedesca facendo tappa in luoghi significativi

 Colpo di fulmine. Giulio Carello, torinese di 24 anni, una laurea in interpretariato e traduzione presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Vittoria, appassionato collezionista ed esperto di auto storiche che ha frequentato il corso di Federperiti e Ruoteclassiche (nonché erede della famiglia Carello, quella dei fari) e Francesco Pieretti, 24 anni, laureato in Management all’Università Bocconi di Milano, nel 2018, in vacanza a Budapest, incontrano per la prima volta dal vivo una Trabant P601, la celeberrima utilitaria che è stata il simbolo della Germania dell’Est. È amore a prima vista: decidono di acquistarne una.

A caccia. La ricerca è lunga: trovare un esemplare in ordine e a poco prezzo non è semplice: vengono vagliati diversi esemplari anche all’estero, ma a marzo scorso l’occasione migliore capita in Italia, a Fiera di Primiero (TN): poco più di 3000 euro per una P601 quasi perfetta, già nazionalizzata.

Dove andiamo in vacanza? In quel momento nasce l’idea di vivere un’avventura la prossima estate: partenza da Torino per raggiungere Berlino in più tappe, attraversando sei nazioni (Italia, Austria, Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca e Germania) e toccando luoghi storici significativi, legati in qualche modo al ricordo delle due Germanie, la cui divisione è una delle pesanti eredità della Seconda Guerra Mondiale: le foibe di Basovizza, il campo di concentramento di Mauthausen, il campo di concentramento di Sered, il Museo Trabant di Praga, la città di Dresda rasa al suolo durante la guerra, Berlino e ciò che resta del Muro, Lipsia (la città da cui, un mese prima dell’abbattimento del Muro, era iniziata la protesta per la libertà), Zwickau, la fabbrica delle Trabant ora stabilimento Volkswagen, Norimberga, la sede del processo ai gerarchi nazisti, Monaco di Baviera, sede della Herpa, l’azienda che converte le vecchie Trabant in veicoli elettrici. Infine il ritorno a Torino attraverso il Brennero.

L’itinerario. Il viaggio durerà circa tre settimane: una marcia a tappe non forzate, compatibile con le prestazioni modeste del piccolo 2 tempi della Trabant, inframezzate da piccoli eventi significativi. La partenza dal Museo dell’Automobile di Torino (dove l’auto verrà esposta anche in autunno in occasione di un evento dedicato alla caduta del Muro), il passaggio dalla redazione di Ruoteclassiche, patrocinatrice del viaggio, l’incontro con il club Trabant in Germania, una prova in pista sul circuito di Brno, un appuntamento con l’ex-corrispondente Rai a Berlino, testimone privilegiato degli eventi storici del 1989 e altro ancora.

L’unione fa la forza. Ad affiancare Giulio e Francesco, e ad alternarsi al volante della “Trabi” altri due giovanissimi appassionati: Stefano Steinleitner (22 anni) ed Enrico Viora (23 anni). Il fotografo Umberto Iattoni (24 anni) a immortalare l’impresa, che ha preso il titolo di “trabantiamo”, neologismo coniato appositamente che indica l’amore già sbocciato tra i ragazzi e la piccola utilitaria tedesca.

Come seguire i ragazzi sui social. Per seguire in tempo reale l’avventura, cui Ruoteclassiche dedicherà un servizio sul numero di settembre, si può vedere il profilo Instagram @trabantiamo o leggere gli aggiornamenti sul nostro sito web.

Pronti, partenza, via! La partenza avverrà quest’oggi dal Museo dell’Auto di Torino, dopo l’esposizione in anteprima martedì scorso 25 giugno alla “Nuvola” della Lavazza, il nuovo headquarter dell’azienda produttrice del caffè. Prima Tappa: Rozzano, alla redazione di Ruoteclassiche.

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