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Trofeo Foresti, una piccola Mille Miglia

Prestigio e tanta emozione alla VI° edizione del Trofeo Foresti. Ad aggiudicarsi il primo premio in ricordo di Guido ed Elda, i travolgenti Belometti-Vavassori su Lancia Lambda Spider Casaro del 1929. Il sindaco di Pralboino accoglie con entusiasmo ben 130 equipaggi.

Che cos’è?
Se il prestigio e la fama di gare blasonate quali Mille Miglia, Gran Premio Nuvolari e Coppa Mazzotti, e non è un caso che siano state messe in questo ordine, è dettata dalla qualità delle vetture iscritte e dal numero di equipaggi che si presentano al via, non mi sento fuori luogo nell’affermare che il Trofeo Foresti è solo quarto in Italia per importanza delle auto storiche presenti. Gara di regolarità a calendario ACISport, la sesta edizione della manifestazione ha pubblicato con orgoglio una lista di 130 partenti verificati. Una bella soddisfazione per la famiglia Foresti, che con questa manifestazione vuole semplicemente ricordare Guido ed Elda, benefattori di Pralboino e delle comunità limitrofe, e grandi appassionati delle competizioni di regolarità.        

 

Dove si è disputata?
Il Trofeo Foresti è partito domenica 24 marzo da Pralboino e ha portato i concorrenti a toccare alcune delle località più suggestive delle province di Brescia, Mantova, Cremona, Parma e Piacenza. Da Canneto sull’Oglio, dove gli equipaggi hanno affrontato due prove speciali, alla Reggia di Colorno, dove ci siamo raggruppati per la fine di settore. Da Roncole Verdi, paese natale del celebre compositore, alle curve della famosa “Castell’Arquato Vernasca”, storica competizione internazionale di auto da corsa che ha reso celebri le bucoliche colline piacentine. Un percorso molto vario e dalle scenografie più diverse, il tutto baciato da uno splendido sole.

Il numero di iscritti si è alzato o abbassato rispetto allo scorso anno?
Il numero di iscritti si è decisamente alzato rispetto alla passata edizione contro ogni previsione, raggiungendo quota 130. Ben più di 30 equipaggi al via del Trofeo Foresti, a dimostrazione del fatto che la famiglia si allarga ogni anno sempre di più.

Chi ha vinto?
E’ stata una sfida di quelle veramente entusiasmanti. Dopo 64 prove cronometrate, circa 260 chilometri di percorso e dopo essersi alternati più volte nel cercare di mantenere la prima posizione, con distacchi di anche soli 1 o 2 centesimi di secondo, alla fine hanno avuto la meglio Andrea Belometti e Doriano Vavassori sulla loro Lancia Lambda Spider Casaro del 1929, lasciandosi alle spalle gli aggueritissimi Luca Patron e Massimo Casale, su Fiat 514 MM del 1931, e i campioni uscenti Andrea Vesco e Andrea Guerini su BMW 328 del 1939. Dei sette equipaggi femminili iscritti invece, si sono distinte Cinelli-Roselli su Renault 4 CV del 1957.

La top ten

1.Belometti-Vavassori    Lancia Lambda Spider Casaro 1929                                        250,26
2.Patron-Casale               Fiat 514 MM 1931                                                                        273,79
3.Vesco-Guerini               BMW 328 1939                                                                                          275,22
4.Turelli-Turelli               Fiat 508 Sport Coppa d’Oro 1934                                          345,72
5.Peli-Donà                       Fiat Balilla 508 S Coppa d’Oro 1934                                       353,76
6.Scapolo-Scapolo           Fiat 508 C 1937                                                                             358,94
7.Cibaldi-Costa                 Gilco 1100 Sport Mariani Fiat 1948                                        359,64
8.Riboldi-Sabbadini        Fiat 508 Sport 1933                                                                   383,04
9.Bertoli-Gamba              Lancia Fulvia 1966                                                                      413,34
10.Sisti-Gualandi             Lancia Lambda 1929                                                                 423,12 

Era importante esserci?
Decisamente sì. Partecipare al Trofeo Foresti aggiunge prestigio al proprio curriculum. Pralboino apre le sue porte ad auto storiche pazzesche, che normalmente non si vedono nelle gare di regolarità. Parcheggiate nelle vie laterali del piccolo centro in attesa di partire, danno vita a un parco chiuso di immenso valore. E l’affetto e il calore che si riceve lungo tutto il percorso da appassionati e curiosi, sono ormai merce rara.

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