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UN CIAK LUNGO 70 ANNI

Cinecittà compie 70 anni. I lavori di costruzione iniziano il 26 gennaio del 1936 con la posa della prima pietra; 457 giorni dopo, il 28 aprile 1937, i nuovi stabilimenti vengono inaugurati alla presenza di Benito Mussolini. Inizialmente, la superficie è di 600.000 metri quadrati, sui quali sorgono 73 edifici, con 16 teatri di posa, 40.000 metri quadrati di strade e piazze, 35.000 di giardini. Nel primo anno di attività vengono prodotti 19 film, tra i quali “Il feroce saladino” di Mario Bonnard, ispirato all’omonimo e famosissimo concorso di figurine bandito dalla Perugina.

Nel 1940 le pellicole prodotte sono 48 e nel ’42 salgono a 59, per crollare a 25 nel ’43, quando il cinema fascista si trasferisce a Venezia, nei padiglioni della Biennale e in alcuni studi della Giudecca, e Cinecittà diviene, dopo l’armistizio, rifugio per gli sfollati. In soli 6 anni, dal ’37 al ’43 sono realizzati circa 300 film, abbondantemente oltre il migliaio dalle origini a oggi. Ma la stagione d’oro di Cinecittà rimane quella degli anni 50 con l’arrivo dei cineasti americani e la realizzazione di pietre miliari della filmografia di tutti i tempi: “Quo Vadis” (Mervyn LeRoy, 1950), “Ben Hur” (William Wyler, 1958), “Vacanze romane” (William Wyler, 1952), “I vitelloni” (Federico Fellini, 1953), “Le notti bianche” (Luchino Visconti, 1956), “La dolce vita” (Federico Fellini, 1959), “La ciociara” (Vittorio De Sica, 1959), “Cleopatra” (Joseph L. Mankiewicz, 1961).

Tra queste, alcune pellicole “automobilistiche” culto, come “Il tassinaro” (Alberto Sordi, 1983), “L’ingorgo, una storia impossibile” (Luigi Comencini, 1978).

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