X

UN COLPO DI WINCHESTER BLUE

Questo colore fu “sparato” per un solo anno e soltanto sugli esemplari destinati agli Usa. Ritrovarlo e riprodurlo è stata una battaglia difficile e dall’esito incerto, dal momento che non vi erano depliant che confermassero il risultato. La vettura viene usata per gare di regolarità e, dal restauro, ha percorso 18.000 miglia.

Voleva un’auto che gli permettesse una perfetta visione della strada, che avesse freni a disco e che fosse stata costruita entro il 1957 (condizione necessaria per rientrare nel secondo Raggruppamento Regolarità Autostoriche). Renato Bruschi, imprenditore torinese, partì da questa premessa, nel 1996, per migliorare il suo palmarès di regolarista. Identificò il modello ideale nella Triumph “TR3 A” che, nata proprio nel 1957, aveva già i freni a disco. Gli proposero l’acquisto di una vettura proveniente dagli Stati Uniti, di colore bianco: poco più di un relitto, ma completa di ogni particolare. Il primo intervento fu controllare che numeri di telaio e motore combaciassero.

Il British Motor Industry Heritage Trust fornisce a richiesta un certificato con scheda completa di ogni vettura. “Il colore però non era bianco”, racconta Bruschi, “ma Winchester Blue, una tonalità di cui nessuno sapeva nulla. Volevo assolutamente quel colore e scoprii che era stato usato solo un anno e soltanto sulle vetture che venivano esportate negli Stati Uniti. La mia prima vacanza con la ‘TR3’ in Costa Azzurra, complice il colore inusuale, fu un successo”. Ma il destino di questa spider erano le gare di regolarità. “Dal 1996 ho percorso solo 18.000 miglia, e le ho fatte tutte in gara. Mi sono concesso un volante più piccolo in legno, optional dell’epoca, e il trip master Halda degli anni 60”.

Assente l’impianto di riscaldamento: motore e cambio della “TR3” sono delle stufe, sgradite d’estate, ma utili d’inverno. Ma non sufficienti in gare come la Winter Marathon. “Per puro spirito sportivo, io l’ho affrontata con la capote abbassata. Ad ogni sosta mettevo le mani sulla leva del cambio per trovare un po’ di calore”. Bruschi aggiunge: “La visibilità è ottima, ma solo quando è scoperta. La tenuta di strada è valida, ma la trazione posteriore può tradire”. In meno di dieci anni Bruschi e la sua “TR3” hanno vinto un Campionato italiano di regolarità nel secondo Raggruppamento e trionfato in numerose gare.

Motore
Anteriore, 4 cilindri in linea – Cilindrata 1991 cm³ – Alesaggio 83 mm – Corsa 92 mm – Potenza 101 CV SAE a 5400 giri/min – Rapporto di compressione 8,5:1 – Coppia 16,3 kgm a 3200 giri/min – Due carburatori SU H6 – Albero a camme laterale, valvole in testa.
Trasmissione Trazione posteriore – Cambio a quattro marce (2ª,3ª 4ª sincronizzate) – Comando a cloche – Frizione monodisco a secco Borg&Beck – Pneumatici 5.50×15.
Corpo vettura Spider 2+2 posti – Telaio a longheroni e crociera – Sospensioni anteriori indipendenti a trapezi, molle elicoidali, ammortizzatori idraulici; posteriori a ponte rigido, balestre, ammortizzatori idraulici – Freni anteriori a disco Girling, posteriori a tamburo – Sterzo a vite e settore.
Dimensioni e peso Passo 2236 mm – Carreggiata anteriore 1130 mm – Carreggiata posteriore 1160 mm – Lunghezza 3840 mm – Larghezza 1410 mm – Altezza 1270 mm – Peso a vuoto 935 kg.
Prestazioni Velocità 177 km/h – Consumo medio 101/100 km.

Tutte le news di Ruoteclassiche
Categorie: Auto
Tags: Triumph
Editoriale Domus SpA Via G. Mazzocchi, 1/3 20089 Rozzano (Mi)
Codice fiscale, partita IVA e iscrizione
al Registro delle Imprese di Milano n. 07835550158
R.E.A. di Milano n. 1186124 - Capitale sociale versato € 5.000.000,00
All rights reserved / Privacy / Informativa Cookie completa / Gestione Cookie