Ad Auto e Moto d’Epoca 2019 la Ferrari presenta un’originale mostra, dedicata alle sue barchette. Dalla 166 MM di Gianni Agnelli, esposta al MoMA, fino all’ultima creazione, la Monza
Le “barchette” Ferrari appaiono sul finire degli anni quaranta: spider da corsa leggere, senza capote e con un parabrezza ridotto ai minimi termini per ottimizzare al meglio l’impatto con l’aria. Una ricetta consente al Cavallino dei risultati decisamente soddisfacenti negli anni eroici della Mille Miglia, della Targa Florio e di tante altre gare di prim’ordine. Per definizione tali vetture sono auto da competizione prodotte in pochissime unità, ciascuna delle quali oggi fa storia a sé. Il Cavallino, in particolare, lega gli esordi della sua storia sportiva a questo tipo di vetture, a cui dedica un’interessante mostra alla Fiera di Padova.
Auto da sogno. L’auto più anziana tra quelle esposte è la Ferrari 166 Mille Miglia carrozzata Touring del 1950 che fu di Gianni Agnelli, poi venduta in Belgio e, in seguito, portata in gara da Olivier Gendebien. Successivamente di proprietà dell’ex pilota di Formula 1, Jacques Swaters, l’auto verrà esposta al MoMA di New York e alla Nationalgallerie di Berlino, come modello di design italiano. Infine, nel 2015 diventa una delle vedettes del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. All’estremo temporale opposto della mostra c’è invece una delle ultimissime Ferrari Barchetta, la SP Monza, capostipite di un nuovo concetto di serie limitata made in Maranello denominato ‘Icona’ e ispirato alle leggende degli anni ‘50. Tra la 166 MM e la Monza ci sono tanti esemplari rari, dal palmarès prestigioso. Tra queste: la 340 MM Vignale, la 375 MM Pininfarina, uno dei quattro esemplari mai costruiti di 857 S, la Ferrari 750 Monza, la 500 Mondial e tante altre, fino alla youngtimer 550 Barchetta. Tutte con una storia da raccontare, a Padova, per far battere ancora i cuori degli appassionati.