Nel gennaio 2002 la Casa svedese annunciava l’arrivo di un modello inedito che sanciva l’avvento di una nuova generazione di vetture, in grado di traghettare il brand a pieno titolo nel Terzo Millennio. A Torslanda nasceva il primo SUV prodotto in Svezia.
Detroit 7 gennaio 2002, Volvo scelse il NAIAS (North American International Auto Show) per presentare in anteprima mondiale della XC 90: il primo SUV prodotto dalla Volvo, modello attesissimo soprattutto dalla clientela americana, che ai tempi era il bacino d’utenza principale per questo tipo auto. Tuttavia, in poco tempo la Volvo XC90 si fece apprezzare ai quattro angoli del globo.
L’auto avrebbe conquistò oltre 100 riconoscimenti internazionali e prima della commercializzazione, avvenuta nel 2003, le concessionarie ricevettero 15.000 a scatola chiusa. Per Volvo iniziava un nuova era.
L’ultima arrivata. All’inizio del Nuovo Millennio il segmento dei SUV era in forte espansione: già a fine anni 90 i marchi “premium” europei come Mercedes-Benz e BMW avevano intrapreso questa strada, guardando soprattutto alla clientela americana, nell’Europa di vent’anni fa, quello delle “Sport Utility Vehichle” era considerato un mercato di nicchia.
I più scettici ritenevano che Volvo fosse entrata nel segmento dei SUV troppo tardi ma la XC90 dette un importante contributo per la diffusione di questo segmento a livello globale, risolvendo molti degli inconvenienti che avevano afflitto diversi modelli della concorrenza, a partire dalla dinamica e dalla stabilità.
Parola d’ordine: sicurezza. Secondo alcuni studi condotti dalla Volvo nella seconda metà degli anni 90, i primi SUV, alla luce del baricentro alto, figuravano ai primi posti nelle statistiche di incidenti con ribaltamento. Per questo motivo, Volvo profuse ingenti risorse nello sviluppo della XC90. Il progetto venne avviato a fine anni 90, coordinato da Hans Wikman: lui e il suo team di collaboratori erano decisi a risolvere queste criticità. “Come brand Volvo non potevamo che offrire un’alternativa più sensata e più sicura ai SUV di prima generazione. La XC90 ha proiettato l’intero segmento in una dimensione totalmente nuova, era una vettura unica nel suo genere quando è stata lanciata.” Spiega Wikman, ora in pensione.
Lo sviluppo. Nel 1999, il Presidente di Volvo Car Corporation Tuve Johannesson dette il via libera per la produzione in serie della XC90 e nel mese di maggio iniziarono i primi testi in Arizona.
Hans Wikman ricorda distintamente il suo nervosismo mentre i più alti dirigenti di Volvo esaminavano le tre proposte di progetto sotto il sole cocente del deserto: “Noi progettisti eravamo un po’ tesi. Il programma SUV era già stato sospeso due volte in precedenza. Tenevamo le dita incrociate sperando che il progetto presentato dal nostro team fosse all’altezza delle aspettative e inducesse i dirigenti ad approvarlo senza esitazioni. E così è stato.”
Il look robusto, lo spazio (fino a sette posti) e la posizione di guida rialzata contribuivano ad infondere un senso di rassicurante protezione e resero la XC90 particolarmente gradita alle famiglie. L’abitacolo, contraddistinto dall’imprinting scandinavo, offriva la possibilità di creare un piano di carico completamente piatto ma anche una maggior efficienza dal punto di vista dei consumi.
Lo stile. Le linee di massima della XC90 vennero anticipate, nel 2001, dalla concept car ACC. Doug Frasher del Volvo Cars Monitoring & Concept Center (VMCC) di Camarillo, in California, è stato l’autore della proposta di stile vincente: “Il modello che mostrammo al management era quasi identico alla XC90 di produzione, svelato a Detroit. Siamo riusciti a fare un lavoro eccellente, grazie soprattutto al contributo delle nostre colleghe. In America gran parte dei SUV erano guidati da donne e gli input delle nostre progettiste sono stati preziosissimi.”
Nel gruppo di lavoro venne coinvolta anche la nota attrice svedese Maud Adams, che suggerì di orientarsi su un look muscoloso ma non aggressivo come quello di molti altri SUV. Frasher ricorda: “Una delle ragazze tracciò con la mano un’ampia curva quasi identica alla linea del cofano che confluisce verso il montante A. Ce l’abbiamo messa tutta per riuscire a creare una linea che evocasse forza e protezione, senza enfatizzare soltanto le dimensioni.”
Massima protezione. Sul fronte della sicurezza, fiore all’occhiello della Casa svedese, la Volvo XC90 si distinse per l’adozione dell’RSC (Roll Stability Control), un dispositivo con sensore giroscopico in grado di rilevare e contrastare il rischio di ribaltamento. Vi era poi il ROPS (Roll Over Protection System), per massimizzare la protezione dei passeggeri nel caso in cui la vettura si fosse comunque ribaltata, integrando gli airbag laterali a tendina (Inflatable Curtain) sulle tre file di sedili e le cinture di sicurezza con “pretensionatori” su tutti i sedili. Altre dotazioni erano poi il cuscino regolabile per bambini nella seduta della seconda fila di sedili e la traversa ribassata, nella sezione frontale, per limitare i danni alle vetture più basse e di dimensioni più contenute nel malaugurato caso di incidente.
Provare per credere. La dimostrazione dell’eccellente livello di sicurezza, per tutti e sette i passeggeri, venne condotta davanti alla stampa internazionale nel Centro Sicurezza di Goteborg. La prova mostrava come la Volvo XC90 non riportasse deformazioni strutturali dopo tre capovolgimenti. Spiega Wikman: “La struttura del tetto era quasi intatta quando la vettura ha smesso di ribaltarsi. L’applauso, spontaneo, dei media confermò che eravamo riusciti davvero a stupire.”
L’altissimo livello della sicurezza è stato ribadito anche dalle indagini svolte da Volvo Car Corporation dopo diverse collisioni violente: in pochissimi i casi gli occupanti di una XC90 sono periti o hanno riportato lesioni gravi.
Le motorizzazioni. La gamma Volvo XC90 prevedeva propulsori a cinque e sei cilindri, in linea, con alimentazione benzina e diesel. Le cilindrate spaziavano dai 2,4 ai 3,2 litri, con potenze comprese fra i 163 (della “D5”, con motore 2,4 litri diesel) ai 245 CV (della T6, con il 3,2 litri benzina). Tutte le unità erano montate trasversalmente. Nel 2004, l’offerta venne completata con il potente V8 da 4,4 litri da 315 CV realizzato totalmente in alluminio e sviluppato con la giapponese Yamaha, abbinato esclusivamente al cambio automatico Geartronic a sei velocità.
I riconoscimenti. La Volvo XC90 ricevette oltre 110 riconoscimenti in tutto il mondo e, ad un anno dal suo debutto, la Volvo XC90 venne nominata North American Truck of the Year. Il concorso, la cui giuria è formata da 49 giornalisti automotive statunitensi e canadesi, premia i veicoli che fissando nuovi standard e diventano i benchmark nelle loro classi di appartenenza.
Dan McCosh, all’epoca Caporedattore di Popular Science e membro della giuria del concorso, ricorda: “Dal tetto rinforzato con boro, alla tecnologia per il monitoraggio dei passeggeri, al sistema anti-ribaltamento, la XC90 è riuscita a spostare le preferenze, in favore dei SUV, rispetto alle berline convenzionali”. E prosegue: “E l’ha fatto abbinando un design elegante ed equipaggiamenti estremamente funzionali. Fa quasi tutto quello che si desidererebbe da un veicolo, eccetto che trainare un rimorchio di grandi dimensioni su per un pendio di montagna.”
SUV da record. Originariamente, l’obiettivo strategico per la Volvo XC90 era di 50.000 unità all’anno da vendere a livello mondiale. Il modello ebbe però un tale successo che le cifre crebbero rapidamente, fino a raggiungere il picco di 86.000 unità nel 2005. Gli Stati Uniti sono stati chiaramente il mercato trainante, dove si concentrarono oltre tre quarti degli ordini, confermati con le cifre record di 38.800 unità nel 2004 e 36.200 nel 2005. E, sempre in tema di record, nel 2004 il Team Lego Master Model Builder realizzò un modello in scala 1:1 dell’auto con oltre 200.000 mattoncini, poi esposto nel parco a tema Legoland California di Carlsbad (a Nord di San Diego).
Il successo commerciale rese la Volvo XC90 il principale prodotto svedese d’esportazione, con un valore d’esportazione annuo complessivo di oltre 40 miliardi di corone svedesi (oltre sei miliardi di dollari al tasso di cambio attuale).
Una pietra miliare. Con 636.143 unità all’attivo, l’ultimo esemplare della Volvo XC90 uscì dalle linee di montaggio l’11 luglio 2014, lasciando il posto ad una nuova e promettente generazione di SUV. La vettura venne trasferita a Göteborg, direttamente nel Museo della Casa dove ricevette tutti gli onori che spettano ad una pietra miliare della storia Volvo.