L’ottava edizione della gara organizzata dal Club della Mille Miglia, in memoria dell'indiscusso leader dei fondatori della Mille Miglia, Franco Mazzotti, ha superato le attese degli stessi organizzatori. Il cambio di formula, con l'evento allungato per la prima volta di un giorno, ha ottenuto l’incremento delle iscrizioni, che sono state ben 102. Alfredo Coppellotti, presidente del Club Mille Miglia, ha dichiarato: «Le peculiarità della nostra gara sono la raffinata ospitalità, la qualità degli omaggi agli equipaggi, la tecnicità delle prove cronometrate, alternate a tratti squisitamente turistici attraverso magnifiche località e il pregio e la quantità dei premi».
La gara ha preso il via, sabato 8 ottobre, dal Museo Mille Miglia di Brescia. Le prime prove sono state disputate nel Parco del Montenetto, a sud di Brescia, prima tappa lungo la Strada dei Vini e dei Colli Longobardi. Per ricordare le imprese aeronautiche di Franco Mazzotti, caduto in guerra alla cloche del suo aereo, le prove successive sono state disputate sulle piste dell'Aeroporto Militare di Ghedi, con il pranzo servito negli hangar dei Tornado del Sesto Stormo, i "Diavoli Rossi". Di seguito, dopo la Strada dei Vini dei Colli Morenici, i concorrenti hanno disputato il Trofeo Roberto Gaburri, presidente di 1000 Miglia Srl recentemente scomparso, a Pozzolengo, suo luogo natale.
L’arrivo davanti al Castello di Sirmione ha concluso la prima tappa: a sventolare la bandiera d’arrivo c’era Paolo Rossi, che ha invitato tutti a visitare la sua mostra, dedicata al successo ai Mondiali di calcio del 1982 in Spagna, aperta nel nucleo antico della penisola lacustre. Il mattino seguente, dopo la Valtenesi, il passaggio sul settecentesco ponte di Pontenove, e alcune prove al Museo Mille Miglia, le vetture in gara sono entrate in Franciacorta da Cellatica, disputando una decina di prove sul circuito ricavato intorno al Centro Sportivo di Gussago. Da lì dopo il passaggio ai castelli di Passirano e Bornato, la gara dedicata a Franco Mazzotti ha reso omaggio al suo grande amico e cofondatore della Mille Miglia, Aymo Maggi, facendo terminare una prova proprio davanti al cancello di Villa Maggi, a Calino, frazione di Cazzago S. Martino.
Passati Rovato e Adro, sfilando tra chilometri di vigneti, i partecipanti hanno potuto degustare il celebre spumante, che deve essere chiamato semplicemente Franciacorta, presso Villa Torquata di Capriolo. Le ultime sette prove cronometrate sono state disputate nel Parco di Villa Mazzotti, la casa natia di Franco; nella splendida villa dei Mazzotti a Chiari si sono svolti pure il pranzo di chiusura e le premiazioni.
Si è trattato di gara di regolarità tecnicamente impegnativa, in virtù di 89 Prove Cronometrate e 3 Prove di Navigazione, distribuite sui 154 Km della prima tappa, tra Brescia e il Lago di Garda, e i 124 Km da Sirmione a Chiari, attraversando la Franciacorta, della seconda tappa. La sfida per aggiudicarsi la Coppa e i vari Trofei in palio, ha visto come protagonisti alcuni dei migliori top driver italiani, con in testa Andrea Vesco (come sempre con il fido Andrea Guerini) e Giovanni Moceri; il giovane valtrumplino e il pediatra siciliano quest’anno si sono affermati nelle quattro grandi competizioni italiane: Mille Miglia e Gran Premio Nuvolari per Vesco e Targa Florio e Coppa d’Oro delle Dolomiti per Moceri.
Tra gli altri, da segnalare la presenza di piloti del calibro di Giuliano Canè, Ezio Salviato, Gianmario Fontanella, Armando Fontana, Gianmario Fontanella, Alessandro Gamberini, Sergio Sisti, Osvaldo Peli e Lorenzo Turelli. La Coppa Franco Mazzotti ha fatto da palcoscenico al ritorno alle gare, dopo quasi quindici anni di assenza, di un altro grande regolarista: Roberto Vesco – padre di Andrea – ha corso con Valerio Bocelli, il Direttore Sportivo della Brescia Corse; insieme, i due bresciani vinsero la Mille Miglia del 1993.
Dopo i due veterani, è da citare un equipaggio all’esordio: il comandante del 6° Stormo, il colonnello pilota Davide Re, insieme al colonnello Diego Costantini, invece di un Tornado piloterà uno Spitfire, anche se in questo caso non si tratta del celebre aereo da caccia britannico ma dello spider costruito dalla Triumph negli anni Sessanta. Di rilievo è stata anche la partecipazione di un grandissimo pilota di F1, popolarissimo anche per le sue vittorie nella categoria Sport, in pista e nelle cronoscalate: Arturo Merzario è tornato a guidare una vettura con sulla fiancata lo scudetto della Scuderia Brescia Corse, con la quale trionfò nel Campionato Marche per vetture Sport nel 1973.
Alla fine, i due Andrea, Vesco e Guerini, con la loro Fiat 508 S Coppa d’Oro hanno preceduto Ezio e Maria Caterina Salviato, Lancia Aurelia. Sul terzo gradino del podio sono saliti Giovanni Moceri, per l’occasione in copia con Gianfranco Gentile, manager dell’Heritage di FCA, su Lancia Fulvia 1.3 Rallye. Himara Bottini e Rosemary Boscardin, su Triumph TR 3, hanno vinto la Coppa delle Dame.