Nasce nella Silicon Valley la prima replica elettrica del mondo: potenza e accelerazione sono simili al modello con motore V8 di 7 litri prodotto dalla Superformance (su licenza di Carroll Shelby). Ma qui le emissioni e il sound sono pari a zero…
I miti automobilistici nascono anche (per non dire soprattutto) grazie al canto dei loro motori. E’ la voce dell’auto, quel particolare che permette loro di essere riconoscibili tra mille. Cosa sarebbe la Ford Mustang senza il sound del suo V8? E la Porsche 911 senza quello del suo boxer? O una Ferrari senza il suono del suo V12? Questione di tradizione, di filosofia. Ma sono valori che, di fronte al progresso tecnologico, possono diventare improvvisamente obsoleti. La questione è se possano essere sacrificabili.
Renovo Motors, una piccola azienda automobilistica statunitense fondata da Jason Stinson e Christopher Heiser, ha reinventato una famosa replicante di una altrettanto famosa auto da corsa. Esattamente come nel caso di Tesla, l’idea è semplice: prendere una buona struttura meccanica e adattarla all’installazione di un motore elettrico in luogo del tradizionale propulsore termico.
In questo caso la base è stata la Cobra Daytona, “replica autorizzata” costruita dalla Superformance di Irvine, California, specialista per le repliche della Cobra 427 e della Ford GT40. La Shelby American CSX9000 è stata modificata leggermente (carrozzeria più larga) e re-ingegnerizzata per ospitare batterie e propulsore elettrico, avendo come obbiettivo il rispetto delle caratteristiche dinamiche di un mostro sacro come la storica coupé disegnata da Peter Brock nel ’65. E’ così nata la Renovo Coupé, affascinante, rapida in accelerazione, ambientalista fino al midollo ma pesante e, soprattutto, completamente afona.
L’unità motrice (posizionata anteriormente come l’otto cilindri originale) è composta da 3 motori a magneti permanenti alimentati con tre moduli di batterie al litio: il primo dietro il pilota, gli altri due dietro il motore. Questi danno potenza direttamente alle ruote posteriori senza bisogno di trasmissione (è sufficiente un commutatore per marcia avanti o indietro). Secondo il costruttore, la Renovo Coupé produce oltre 500 cv e più di 1.350 Nm di coppia massima.
La meccanica si avvale di ammortizzatori Ohlins, impianto frenante Brembo con grandi dischi anteriori morsi da pinze a sei pompanti e radiatore Shleby. Molti partner tecnici di questo progetto non sono ancora stati rivelati ma Delphi, Continental e Bosch sono confermati.
Le prestazioni del Cobra silente non sono meno straordinarie della versione con motore termico, anche se il peso non è certo quello della macchina di partenza: con una massa trainata di 1.605 chili, la Renovo Coupé si produce nello scatto 0 – 60 miglia (0-97 km/h) in soli 3,4 secondi. La velocità massima, invece non supera le 120 miglia orarie (pari a quasi 195 km/h). Con un pieno di carica elettrica la Cobra Daytona del futuro potrà percorrere 160 chilometri. Le batterie necessitano di 5 ore di tempo per raggiungere il massima disponibilità di energia o in appena 30 minuti utilizzando un dispositivo di carica rapida.
Per cercare di avvicinare la Renovo Coupé al fascino della agreste e zoticona vettura originale non ci sono gli airbag ma solo un robusto telaio in acciaio. Manca, tuttavia, quel terrificante e grandioso tuono dell’otto cilindri da sette litri, capace di polverizzare timpani e finestre. Su un’auto del genere questo non può non significare almeno il 70% della motivazione d’acquisto. Ciò significa che Renovo Motors ha trasformato un’auto speciale in un prodotto innovativo per un pubblico certamente nuovo, animato da coscienza ambientale e un pizzico di esibizionismo. Il dubbio è se possa essere considerato anche appassionato.
Il progetto è in via di completamento. Renovo Motors si aspetta di iniziare le consegne nel 2015 e di arrivare a produrre circa 100 esemplari. Avrà fortuna? E’ un’idea da coltivare o sarebbe come chiedere a Jimi Hendrix di suonare l’arpa? (Alvise-Marco Seno)