La Mini messa a nudo, parte seconda - Ruoteclassiche
Cerca
Auto
05/07/2020 | di Laura Ferriccioli
La Mini messa a nudo, parte seconda
Seconda parte dello speciale sulla Mini, la rivoluzionaria ed iconica utilitaria inglese.
05/07/2020 | di Laura Ferriccioli

Seconda parte del nostro speciale sulla, altre curiosità sul modello tra record, personaggi e stranezze che hanno caratterizzato l'inossidabile vetturetta britannica.

Una piccola vettura poliedrica, rivoluzionaria e universale. La Mini, creata 61 anni fa dal designer Sir Alec Issigonis, è una delle auto più amate di sempre e si racconta ora in 60 curiosità, dati e dettagli che la British Motor Heritage ha messo insieme per celebrare la gloriosa icona nazionale. Ecco la seconda parte dell'elenco.

1. Il brand Mini Cooper è nato dalla collaborazione tra la BMC e l'ingegnere e pilota John Newton Cooper.

2. La Mini non ha mai avuto sospensioni standard. Le prime e le ultime prodotte presentavano una configurazione a cono di gomma, mentre le altre versioni montavano un sistema di sospensioni idrauliche ad hoc (Hydrolastic) realizzate nei primi anni Sessanta.

3. Anche se la DKW l'aveva anticipata parecchi anni prima, la disposizione anteriore trasversale del motore della Mini è stata rivoluzionaria e ha dato un nuovo assetto a molte utilitarie. Ha fatto sì che l'80 per cento dello spazio interno della Mini potesse essere sfruttato per i passeggeri e i bagagli.

4. Nonostante la produzione sia andata avanti per 41 anni, la Mini non ha mai generato grandi profitti per la BMC.

5. Per dare maggiore spazio all'interno e semplificare allo stesso tempo la produzione, nella Mini le cerniere delle porte e le saldature erano a vista.

6. A quanto pare il designer Alec Issignis era un fumatore incallito ed ecco come mai nella prima versione della sua creatura c'erano ben tre posaceneri.

7. La Mini prodotta dalla Austin avrebbe dovuto chiamarsi Newmarket sulla scia dei modelli della casa già esistenti Westminster e Cambridge.

8. Per ottimizzare lo spazio interno i finestrini della Mini erano scorrevoli, su porte a parete singola con larghe tasche porta-oggetti.

9. La Mini è il modello best-seller nell'intera storia dell'automobile britannica.

10. Il designer della Mini Sir Alexander Arnold Constantine Issigonis era nato nel 1906 a Smirna (Izmir) da padre greco e madre tedesca. Era cugino di Bernd Pischetsrieder, ex presidente del consiglio di amministrazione di BMW e poi di Volkswagen.

11. Oltre che nel Regno Unito, le Mini sono state prodotte e assemblate in Australia, Belgio, Cile, Italia, Malesia, Malta, Nuova Zelanda, Portogallo, Sudafrica, Spagna, Uruguay, Venezuela ed ex Yugoslavia.

12. Nel 1999 tra le iscrizioni al concorso Celebrity Design Contest del London Design Museum c'era anche una Mini cromata a specchio di proprietà di David Bowie.

13. Oltre la metà delle Mini prodotte dai sudditi di Sua Maestà sono state esportate.

14. Nel 1991 la rivista “Autocar’ ha eletto la mini “Migliore auto di tutti i tempi”.

15. Alastair Moffatt nel 2015 è riuscito ad entrare nel Guinness dei primati parcheggiando di corsa una Mini in verticale tra altre due Mini, con tanto di testa-coda. La distanza tra la sua e le altre due è stata di soli 34 cm.

16. Il team di design della Mini era snello: comprendeva Alec Issigonis, Jack Daniels, Chris Kingham, due studenti di ingegneria e quattro disegnatori.

17. Il codice di progetto della Mini era ADO15, dove ADO stava per Austin Drawing Office.

18. Per la Mini Alec Issigonis voleva ruote da 8 pollici ma la Dunlop l'ha fatto ripiegare su quelle da 10, comunque più piccole delle standard usate comunemente.

19. Le prime Mini erano vendute con dei cestini di vimini forgiati apposta per poter essere contenuti sotto i sedili.

20. Negli anni Settanta la Innocenti ha prodotto la Mini su licenza, poi in autonomia su disegno di Nuccio Bertone, raggiungendo il primato di 5 posti in 3 metri e un grande successo commerciale.

21. A proposito dell'affidabilità della Mini, Alec Issigonis ha dichiarato: “Non progetto le mie automobili per far succedere incidenti. Le mie auto hanno freni e sterzo di grande qualità, perciò se rimangono coinvolte in incidenti vuol dire che è colpa di chi le guida”.

22. Pronta “chiavi in mano” ed economica, la Mini è una base perfetta da personalizzare e in effetti è arrivata ad avere 120 kit di accessori in contemporanea.

23. Tutte le serie della Mini, fino all'Mk7, sono entrate in produzione.

24. La Mini è stata spinta da motori di sette capacità diverse “Serie A”: 848cc, 970cc, 997cc, 998cc, 1071cc, 1098cc e 1275cc.

25. Una delle scelte del designer Alec Issigonis per ricavare maggior spazio all'interno della Mini è stata di montare il cambio sotto al motore (con coppa dell'olio unica).

26. Anziché a scopo militare, per cui era stata costruita, la Mini Moke ha raggiunto la sua popolarità come veicolo per il tempo libero e, tra il 1964 e il 1968, ne sono state fabbricate 50mila.

27. La Mini è una piccola belva sportiva. Tra i suoi successi più importanti ci sono cinque campionati British per berline vinti, due campionati europei di touring auto da corsa, tre campionati britannici di rally e due europei.

28. Nel 2009 alle celebrazioni per il 50esimo compleanno del modello a Silverstone erano presenti 25mila persone e 10mila Mini.

29. L'ultima Mini classica, una Solar Red Cooper Sport 500 costruita il 4 ottobre del 2000, è stata condotta fuori dallo stabilimento di Longbridge dalla popstar degli anni Sessanta “Lulu”.

30. 26.5 secondi è il tempo necessario per accelerare un motore della Mini da 850cc da zero a 96,5 km all'ora.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Aprile 2024
Protagonista della copertina di aprile è l'ultima De Tomaso Pantera costruita. Regina è la Mercedes 500/540 K, poi vi presentiamo l'unica Porsche 917 stradale allestita dalla Casa, la più sportiva delle Alfa Romeo 155, la Turbo Q4 e il Test a test fra Mitsubishi 3000 GT e Toyota Supra
Scopri di più >