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02/07/2009 | di Redazione Ruoteclassiche
24 ORE DI GLORIA ANCHE PER LE “STORICHE”
Per tradizione la 24 Ore di Le Mans (vinta quest’anno dalla Peugeot, dopo un lungo periodo di dominio ininterrotto dell’Audi) viene preceduta da una corsa riservata alle vetture che hanno fatto la storia di questa classica gara di durata. La Le Mans Legend, da non confondersi con la Le Mans Classic (appuntamento biennale riservato alle […]
02/07/2009 | di Redazione Ruoteclassiche

Per tradizione la 24 Ore di Le Mans (vinta quest'anno dalla Peugeot, dopo un lungo periodo di dominio ininterrotto dell'Audi) viene preceduta da una corsa riservata alle vetture che hanno fatto la storia di questa classica gara di durata. La Le Mans Legend, da non confondersi con la Le Mans Classic (appuntamento biennale riservato alle sole vetture d'epoca, la cui prossima edizione è in programma il 9-11 luglio 2010), ha visto quest'anno protagoniste auto degli anni compresi tra il 1947 e il 1965.

Dopo 46 minuti di gara particolarmente combattuta, a vincere è stata la Ferrari "250 LM" del 1964 del brasiliano Carlos Monteverde; la gialla Sport Prototipo di Maranello ha preceduto di 7,8" la velocissima Lister-Jaguar "GT" del 1963 dell'inglese Justin Law. Il podio è stato completato da un altro britannico, Tony Dron, a sua volta alla guida di una Ferrari, la più anziana "246 S" del 1960.

Risultati a parte, occasioni come queste permettono al foltissimo pubblico di Le Mans (anche quest'anno i numeri parlano di oltre 250.000 spettatori) di ammirare auto leggendarie, schierate prima del via a "lisca di pesce" di fronte ai box (ma coi piloti già a bordo: l'attenzione per la sicurezza oggi impedisce la classica "corsetta" dei driver che, un tempo, partivano dal lato opposto per infilarsi nell'abitacolo).

Tra i "gioielli" scesi in pista, una schiera di Jaguar "C Type" e "D Type", diverse Aston Martin ("DB2", "DB3", "DB4 GT"), Austin Healey, Alpine, Cobra, parecchie Porsche ("356 Pre A", "904", "550", "911"). Applauditissime, infine, anche due Alfa Romeo "TZ" guidate da un italiano, un americano e due inglesi, che hanno riportato il nome della Casa del Biscione sul circuito della Sarthe. Il programma rievocativo di contorno alla "24 Ore" ha visto scendere in pista, per una "cavalcata" celebrativa, anche una schiera di vetture gloriose, a partire dalle Bentley degli anni 20: tra i protagonisti, al volante di una rossa Osca, anche sir Stirling Moss, presenza immancabile in eventi di questa portata.

Ma lo spettacolo, a Le Mans, non è solo sul tracciato: già il venerdì sera i piloti della "24 Ore" hanno sfilato su "vecchie signore" per le strade del centro cittadino, dove si sono concentrati raduni semi-spontanei di auto di tutti i generi, dalle Ford "GT 40" alle Morgan e ai decrepiti tricicli inglesi. Senza dimenticare i parcheggi dell'autodromo, dove non era difficile imbattersi in auto incredibili come vecchie Lotus, Aston Martin e Ferrari.

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