Chi ripensa con nostalgia ai “tempi eroici” della Formula 1 riferendosi agli anni 70 e 80, forse dovrebbe dare un’occhiata ai filmati in bianco e nero dove a sfidarsi tra balle di fieno su bolidi a motore anteriore privi della benché minima dotazione di sicurezza – si correva ancora spesso in maniche corte e con caschetti di pelle o di cuoio – c’erano dei signori come Juan Manuel Fangio, di cui oggi ricorrono i 30 anni dalla morte.
Primo al traguardo con scuderie diverse
Il grande pilota argentino di Balcarce non è diventato una leggenda a caso, domando con uno stile pulito e rispettoso della meccanica le auto più veloci e competitive della sua epoca. Eh sì, perché l’asso sudamericano, oltre a un’ottima visione di gara, aveva anche la vista lunga nello scegliere la vettura che gli avrebbe garantito maggiori chance di vittoria. Nel 1950, anno del primo Campionato Mondiale di Formula 1, vince tre gran premi e sfiora il titolo, ma si rifà – con un pizzico di fortuna, resistendo alla grande rimonta Ferrari nella seconda parte della stagione – l’anno successivo, conquistando il primo titolo, sempre a bordo dell’Alfa Romeo Alfetta. Dopo il grave incidente del 1952, nel 1953, a bordo della Maserati viene battuto da Ascari su Ferrari, mentre l’anno successivo, cambia cavallo in corsa: dopo le prime due gare (inclusa "Indy") scende dalla monoposto emiliana (250F) per inaugurare, con la Mercedes W196, un biennio da dominatore assoluto, coronato inevitabilmente con due titoli, nel 1954 e 1955. Senza dimenticare le tante gare su strada disputate con vetture Sport.
Ha vinto metà delle gare alle quali ha partecipato
Fangio sembra invincibile: passa al Cavallino Rampante e sulla Lancia-Ferrari D50 trionfa ancora nel 1956, ripetendosi – ed è la quarta volta consecutiva – nel 1957, tornando alla Maserati. I numeri testimoniano la sua grandezza, considerando anche il suo debutto in Europa all’età di 37 anni, quando adesso si è praticamente a fine carriera: i 5 titoli mondiali piloti sono frutto di 24 vittorie, poche in termini assoluti, ma pari a quasi la metà dei Gran Premi a cui ha partecipato (51),indice di un’abilità fuori dal comune. Che sia stato il più grande della sua epoca o il più grande di sempre è materia di discussione tra gli appassionati, ma una cosa è certa: quando Juan Manuel Fangio se ne andava trent’anni fa, il 17 luglio del 1995, all’età di 84 anni, il suo record di 5 titoli era ancora imbattuto.