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“965”, la Porsche che non è mai nata

Nella collezione privata Porsche sono conservati esemplari unici e prototipi di modelli mai nati, che fanno la gioia degli appassionati e dei fan più incalliti della Casa di Stoccarda. È il caso della Porsche 965, sconosciuta variante realizzata come erede della 959 e mai giunta alla produzione, protagonista di un nuovo video ufficiale. Nel 1988 fu infatti deciso dal nuovo management, tra cui figurava il neo-assunto Ulrich Bez, di cancellare il progetto a meno di due anni dal suo previsto lancio sul mercato, lasciando ai posteri un solo esemplare dei sedici prototipi costruiti, conservato ancora oggi con la classica livrea nero opaco che oggi troviamo ancora nelle foto spia dei muletti.

La 965 è un patchwork di quello che gli ingegneri di Stoccarda avevano a disposizione negli anni ’80: scocca della 964 (la generazione 911 prevista per il 1989), posteriore allungato in stile 959 e frontale ispirato alla 928 S4. La sorpresa è però celata nel vano motore, che ospita per la prima e unica volta nella storia di una Porsche 911 “ufficiale” un motore V8 raffreddato ad acqua. Si tratta di una unità di origine Audi, che già allora manteneva rapporti di collaborazione con Porsche (come dimostrerà poi la nascita della RS2). La presenza del motore Audi era, a quanto pare, solo temporanea, vista l’idea di riutilizzare per il modello di serie una unità V8 derivata da quella sviluppata da Porsche stessa per il campionato Indy. Il progetto 965 era nato infatti sfruttando l’ennesima evoluzione del boxer 6 cilindri, ma volgendo poi lo sguardo verso altre unità per incrementare potenza e prestazioni.

Per comprendere la rivoluzione dettata da questo prototipo, bisogna considerare la storia della Porsche fino alla metà degli anni ’80, quando stava per consumarsi il passaggio dalla 911 Carrera 3,2, ultima erede delle “classiche” e la tecnologica 964 Carrera 4. La supercar 959, nata dalle ceneri del progetto Gruppo B poi bloccato dalla Fia, aveva consentito di sviluppare nuove tecnologie avanzate e la 965 ne avrebbe potuto raccogliere il testimone. La 965 avrebbe dovuto rappresentare un modello di più larga diffusione rispetto alla 959 stessa, con un prezzo decisamente più abbordabile e prestazioni ancora più elevate rispetto alla 911: secondo alcune anticipazioni dell’epoca era anche stata già decisa la sigla commerciale 969. Nei piani degli ingegneri la vettura avrebbe dovuto utilizzare la trazione integrale a controllo elettronico poi vista sulla 964, le sospensioni pneumatiche, la doppia sovralimentazione e persino l’innovativo cambio doppia frizione PDK sperimentato nelle competizioni.

Con la cancellazione della 969, Porsche si trovò a dover rivedere tutti i suoi piani di sviluppo relativi alla gamma della 964, organizzando rapidamente il debutto nel 1990 della prima versione Turbo con una versione riveduta e corretta del “vecchio” propulsore Turbo 3,3 litri, aggiornato per rispondere alle normative antinquinamento e in seguito sostituito nel 1993 dalla nuova unità 3,6 delle Turbo 3.6 e Turbo S. Quest’ultima, quasi a voler ricordare la defunta cugina, era dotata di prese d’aria sulle fiancate virtualmente identiche alla 965 ed era persino offerta nella versione “Flachbau” con frontale ribassato e gruppi ottici semoventi ripresi dalla 928. Questi ultimi modelli sono noti tra gli appassionati proprio con la sigla 965, anche se a livello tecnico la vera erede spirituale della 965 resta la 993 Turbo del 1995, prima 911 a proporre la trazione integrale in abbinamento alla doppia sovralimentazione.

Lorenzo Corsani

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