HO PESCATO LA "JOLLY" DI GRACE E RANIERI" - Ruoteclassiche
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26/08/2010 | di Redazione Ruoteclassiche
HO PESCATO LA “JOLLY” DI GRACE E RANIERI”
L’avventura comincia da Oltreoceano. Salvatore Ignaccolo, collezionista che oggi vive nel Principato di Monaco, viene a sapere della Fiat “500 Jolly” nel 2004, da un’inserzione su una rivista specializzata. Dalle foto risulta che la vettura è completa, ma il proprietario non se la sente di affrontarne il restauro. I ricambi sono difficili da reperire, e […]
26/08/2010 | di Redazione Ruoteclassiche

L'avventura comincia da Oltreoceano. Salvatore Ignaccolo, collezionista che oggi vive nel Principato di Monaco, viene a sapere della Fiat "500 Jolly" nel 2004, da un'inserzione su una rivista specializzata. Dalle foto risulta che la vettura è completa, ma il proprietario non se la sente di affrontarne il restauro. I ricambi sono difficili da reperire, e ancora più problematico è trovare in California (dove la "Jolly" è immatricolata) un esperto che sia in grado di eseguire un buon lavoro.

La trattativa dura mesi, ma alla fine Ignaccolo riesce a spuntarla. Il proprietario è un medico, che afferma di averla acquistata in Texas da un appassionato che, a sua volta, dice di esserne entrato in possesso direttamente dalla famiglia Grimaldi di Monaco. Un particolare non quadra, però: la "Jolly" è bianca anziché rossa come dovrebbe essere l'esemplare in cui la famiglia reale si è fatta ritrarre sulla copertina di un magazine dell'epoca. Dopo tre mesi di viaggio, la "Jolly" approda a Monaco.

Pochi giorni dopo, il colpo di scena: il titolare dell'agenzia che si occupa delle pratiche di sdoganamento invita Ignaccolo a pranzo con il direttore della "Collezione Automobili del Principe Ranieri". Questi conferma che effettivamente la vettura è stata proprietà della famiglia Grimaldi e strappa al nuovo proprietario una sola condizione: l'impegno a cederla in prestito per celebrazioni ufficiali in qualsiasi momento. È ovviamente un sì, al quale segue la fase più difficile: riportare la "Jolly" alle sue condizioni originarie, colore compreso.

Il lavoro viene affidato al battilastra Antonio Cassella, che impiega quasi 700 ore, spalmate su cinque anni, per completare l'impresa. "Adesso, ahimé, devo rispettare gli impegni assunti - spiega Ignaccolo - La vettura andrà in esposizione, forse prima ancora che possa guidarla sulle strade della Costa Azzurra".

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