Morgan Plus Four: emozioni (autentiche) d’altri tempi - Ruoteclassiche
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04/03/2020 | di Andrea Zaliani
Morgan Plus Four: emozioni (autentiche) d’altri tempi
Il costruttore britannico ha presentato la nuova Plus Four, un’auto che coniuga sapientemente una serie di elementi tradizionali ad alcune componenti particolarmente innovative. Un mix di prim’ordine, destinato a intrigare molti appassionati.
04/03/2020 | di Andrea Zaliani

Il costruttore britannico ha presentato la nuova Plus Four, un’auto che coniuga sapientemente una serie di elementi tradizionali ad alcune componenti particolarmente innovative. Un mix di prim’ordine, destinato a intrigare molti appassionati

La Morgan Plus Four incarna alla perfezione il tipo di auto capace di far emozionare (veramente) gli appassionati di sportive dalla personalità marcata. Il motivo è molto semplice e per spiegarvelo basta inquadrare la società attuale. Al giorno d’oggi, anche quando si parla di auto prestazionali, il focus principale si concentra prevalentemente sull’aspetto tecnologico. Sempre più spazio alla descrizione dell’infotainment e degli adas –i sistemi di assistenza alla guida– e solamente un accenno al lato prestazionale ed emozionale. Un trend destinato a proseguire in questa direzione, vista l’enorme e rapida evoluzione tecnologica a livello globale.

Una piacevole eccezione. Anche i più nostalgici, gli appassionati “old school” (per intenderci), devono farsene una ragione. E non è colpa di noi giornalisti o delle case auto, semplicemente è la legge del mercato: vengono prodotti e testati dei modelli in base ai gusti e alle richieste del grande pubblico. Così, anche una sportiva vera, per attirare a sé gli sguardi non punta più (solamente) sul rombo ma anche sulla sua dotazione hi-tech. Questo nella maggior parte dei casi, ma si sa che esiste sempre un’eccezione, esattamente come tutte le auto prodotte finora dalla Morgan.

Buon sangue non mente. Auto inglesi, semplici, antiche e leggerissime, capaci di tener testa ancora oggi alle miglior Supercar. Tutti i modelli sono decisamente prestazionali tanto che, durante le progressioni più decise, la sensazione è quella di essere prossimi a impennare come in moto. Da sempre la filosofia del marchio, in linea con altri celebri costruttori inglesi (Lotus in primis) è stata quella di puntare sull’essenzialità per esaltare al massimo le emozioni di guida. Una filosofia portata avanti pure in un mondo ormai sempre più digital.

Tecnica raffinata. La Plus Four è un modello dotato quindi degli stilemi tipici del marchio britannico, ma con alcuni elementi moderni come, per esempio, gruppi ottici con tecnologia a led. Sotto l’abito elegante e tradizionale si cela una tecnica molto raffinata, a partire dall’impiego di un’inedita piattaforma in alluminio, in grado di contenere il peso a 1013 kg e migliorare notevolmente la dinamica dell’auto. Il suo “cuore” è un motore 2.0 litri turbo, di derivazione BMW, accreditato di 258 cv (400 Nm) e abbinabile sia a un cambio manuale a sei rapporti sia a un automatico a otto rapporti. Lo sprint da 0 a 100 km/h viene archiviato in 4,8 secondi, mentre i consumi si attestano intorno ai 7 l/100 km nel ciclo Wltp, ovvero il 30% in meno rispetto al modello uscente. Se siete interessati a mettervi in garage una Plus Four dovrete staccare un assegno di circa 63mila sterline, poco più di 72mila euro al cambio attuale.

Una storia romantica. Prima di concludere, per chi non lo sapesse, va ricordato che la Morgan è un’azienda caratterizzata da una conduzione di tipo famigliare, che ha fatto della lavorazione artigianale il suo punto di forza. I suoi modelli, specialmente fino a non molto tempo fa, riproponevano fedelmente lo stile classico delle Morgan del 1936, realizzate quasi come allora, con armature di legno su cui venivano montate le carrozzerie di lamiera. Un fenomeno unico, che attirava nella fabbrica di Malvern Link, nel Worchestershire (GB), numerosi appassionati da tutto il mondo, disposti ad attendere anche lunghi periodi pur di entrare in possesso in una di queste esclusive vetture. Ora, i tempi e la tecnica sono cambiati, ma il fascino vintage dei modelli è rimasto intatto. Fortunatamente.

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